"Abbiamo visto che la Chiesa anche oggi benché soffra tanto, come sappiamo, tuttavia è una Chiesa gioiosa, non è una Chiesa invecchiata, ma abbiamo visto che la Chiesa è giovane e che la fede crea gioia" (Benedetto XVI, 29 luglio 2010)

giovedì 30 settembre 2010

Roma "Capitale solidale", grazie alla Caritas diocesana

“Capitale Solidale. La Caritas si fa cultura, la cultura si fa carità” è la rassegna di eventi promossa dalla Caritas diocesana di Roma in collaborazione con “Roma Capitale” nell’ambito dell’Anno europeo di lotta alla povertà ed all’esclusione sociale. 

A partire da domani, 1 ottobre, fino al 18 ottobre, giornata di “mobilitazione” sui temi della povertà, a Roma si svolgeranno convegni, tavole rotonde, presentazioni di libri, concerti, spettacoli teatrali ed altre manifestazioni promosse dalla Caritas per diffondere nella città di Roma una “cultura della solidarietà”. 

“Una carità che si fa cultura, patrimonio e ricchezza della città, per testimoniare con nuovi linguaggi l’opera di solidarietà che ha caratterizzato l’impegno della Caritas”, ha spiegato il direttore della Caritas, mons. Enrico Feroci, durante la conferenza stampa. 

Domani, alle ore 18.00, gli ospiti dei centri di accoglienza della Caritas assisteranno al concerto di musica sacra, in presenza di Benedetto XVI, dell’orchestra dell’Accademia di Santa Cecilia nell’aula “Paolo VI” in Vaticano. 
Il 4 ottobre alle ore 18.00 si svolgerà il convegno “Senza casa. L’architettura dell’emergenza” presso l’Acquario Romano (Piazza Manfredo Fanti, 47). 

Il 5 ottobre alle ore 18.00, presso l’Ostello “Don Luigi Di Liegro” alla Stazione Termini, si terrà l’incontro “Seminare passione civile e speranza” con la partecipazione di don Luigi Ciotti e Carolina Girasole, sindaco di Isola Capo Rizzuto (Kr). 
L’8 ottobre, alle ore 10.30 alla Regione Lazio, il direttore della Caritas, mons. Enrico Feroci, e la presidente della Regione Lazio, Renata Polverini, presenteranno due libri sul lavoro svolto dalla Caritas di Roma con la comunità cinese. 
“Abele difende Caino” è invece il tema del secondo incontro in programma all’Ostello “Don Luigi Di Liegro” il 9 ottobre alle ore 17.00. A parlare di carcere, giustizia e perdono saranno Giovanni Maria Flick, don Gino Rigoldi, don Sandro Spriano.

 L’11 ottobre, alle ore 21.00, al Teatro Sistina andrà in scena lo spettacolo “La dove c’era l’erba” interpretato dagli ospiti delle strutture di accoglienza Caritas, con la regia di Carlo Del Giudice e la partecipazione di Luigi De Filippo. 
Il 12 ottobre sarà celebrata una messa di suffragio per don Luigi Di Liegro, fondatore della Caritas romana, nel 13° anniversario della scomparsa (ore 18.30, Basilica dei SS.Apostoli). 
Il 18 ottobre, giornata di mobilitazione europea contro la povertà, il sindaco di “Roma Capitale” inviterà gli ospiti delle strutture Caritas ad una cena nel sottopasso Umberto I di Via Nazionale, luogo utilizzato spesso dai senza dimora come riparo.

mercoledì 29 settembre 2010

Rinunciare ad un pasto per le vittime del genocidio in Rwuanda

Venerdì 1 ottobre la Chiesa inglese celebra il “Harvest fast day”, la giornata dedicata al digiuno e alla raccolta di fondi promossa dalla Cafod, la più importante charity cattolica per gli aiuti al Terzo Mondo. 

In migliaia, nelle scuole e parrocchie del Regno Unito, rinunceranno ad un pasto per donare il corrispettivo in denaro ai bambini vittime del genocidio in Rwanda, ai quali è dedicata l’edizione di questo anno. 

Nel 2009 la Giornata ha fruttato quasi 1,5 milioni di sterline l’equivalente di circa 1,7 milioni di euro. Testimonial della campagna 2010 è Jeanne, come spiega Lucy Cork, portavoce della Cafod: “la sosteniamo Jeanne da quando aveva tre anni. I genitori di Jeanne sono stati uccisi, davanti ai suoi occhi, durante il genocidio in Rwanda nel quale sono morte un milione di persone in 100 giorni. Oggi Jeanne ha 18 anni, comincia a lavorare e ha una sua famiglia, ma gli effetti di quel trauma rendono ancora la sua vita difficile”. 

L’esempio di Jeanne testimonia come Cafod sostiene per anni persone in difficoltà. Sul sito (www.cafod.org.uk), dove sono presenti sussidi per scuole e parrocchie che organizzeranno attività legate all’Harvest fast day, la charity ricorda, tuttavia, che non è solo il denaro che cambia la vita, ma che attraverso la preghiera e la partecipazione a manifestazioni tutti possono fare la loro parte per sconfiggere la povertà. 

martedì 28 settembre 2010

Oltre un milione di giovani in cammino verso Lujan


Sabato prossimo, 2 ottobre, in Argentina si svolgerà il 36mo Pellegrinaggio Giovanile verso Lujan, che quest'anno conterà su una maggiore partecipazione perché sarà accompagnato spiritualmente da moltissima gente attraverso il web. 

Secondo le prime informazioni, l'evento sarà trasmesso attraverso la "Catena Mariana della Fede", di cui fanno parte 81 emittenti (AM e FM) che coprono l'intero territorio argentino, e anche da oltre 30 siti internet visibili da tutto il mondo attraverso il web.
 
Il 36° Pellegrinaggio dei Giovani "a piedi verso Lujan" con lo slogan: "Madre, vogliamo una patria per tutti", è l'evento religioso più importante dell’Argentina, e riesce a radunare annualmente più di un milione di giovani che camminano per circa 60 km. verso la Basilica nazionale di Nostra Signora di Luján, patrona di Argentina, Cile, Uruguay e Paraguay.
 
Con i telefoni cellulari in diretta per tutta la notte, il programma coinvolgerà anche i Vescovi delle diocesi attraversate dai pellegrini, mentre dagli studi verrà presentato un programma speciale su Nostra Signora di Luján, la sua storia, i suoi miracoli, ecc. e su temi attuali come la difesa della vita, della famiglia e del matrimonio tra uomo e donna.

lunedì 27 settembre 2010

"Gesù al centro" arriva in periferia

Nella Diocesi di Roma riparte la missione "Gesù al centro", che in questa settima edizione si sposta in periferia.

L'iniziativa cittadina rivolta ai giovani prenderà il via sabato 2 ottobre nella XVII prefettura, con l'obiettivo di giungere nei punti nevralgici del territorio in modo capillare e diffuso.

Oltre 300 i missionari coinvolti, che si sono formati durante tutto l'anno alla "Scuola di evangelizzazione" promossa dal Vicariato, supportati da 20 seminaristi del Seminario Maggiore e suddivisi in squadre per l'evangelizzazione per strada, nelle scuole e negli ospedali.

Dodici le parrocchie interessate, con quella dei Santi Simone e Giuda Taddeo a Torre Angela a fare da capofila, dove sabato il Vescovo del settore Est, mons. Giuseppe Marciante, celebrerà la Messa del mandato missionario.

Domenica i "missionari" saranno in Piazza San Pietro per l'Angelus con il Papa e dal lunedì inizieranno le visite ai luoghi prescelti, mentre ogni pomeriggio il Villaggio della Gioia itinerante coinvolgerà i giovani nelle piazze della zona. 

Ogni sera alle 21, poi, uno spettacolo nel piazzale antistante la chiesa di Torre Angela, che resterà aperta fino a tardi per l'adorazione eucaristica. E ancora, dibattiti, concerti, concorsi artistici... fino alla Via Crucis di venerdì 8 ottobre e la chiusura della missione con una Santa Messa nella parrocchia di Santa Maria Madre del Redentore a Tor Bella Monaca.

venerdì 24 settembre 2010

Arriva il Catechismo in lingua Pidgin, idioma della Papua Nuova Guinea

È un successo che dà alla Chiesa locale grandi soddisfazioni e speranze per l'evangelizzazione: il Vescovo di Goroka, Mons. Francesco Sarego SVD, a capo di una équipe di religiosi e teologi, ha ultimato la traduzione del Catechismo della Chiesa Cattolica in lingua Pidgin, l'idioma più diffuso in Papua.

I Vescovi della Papua nuova Guinea hanno approvato con gioia la preziosa opera.

Ne è stata immediatamente curata la pubblicazione e la stampa: ogni diocesi della Papua ne ha ricevute 5.000 copie, disponibili per la vendita al pubblico a soli 3 euro.

I missionari e i fedeli si congratulano per questa preziosa pubblicazione: soprattutto i catechisti sono molto felici di avere questo nuovo strumento. Accanto a questo auspicano che venga elaborata presto anche una traduzione della Bibbia in lingua Pidgin, nonchè film didattici e biblici, vite dei santi e documentari per le scuole.

Di fronte al grande impegno delle denominazioni protestanti nei mass-media infatti, molti chiedono che la comunità cattolica investa di più per evangelizzare tramite stampa, radio, televisione, film, dvd e cd, con la formazione di personale professionalmente e spiritualmente preparato a questo genere di apostolato.

giovedì 23 settembre 2010

Chiara "Luce" Badano, una giovane

Chiara "Luce" Badano
Una partita di tennis quando aveva 17 anni è stato l'evento che ha cambiato radicalmente la vita di Chiara Badano (1971 – 1990). Iniziò a sentire dei forti dolori. Era l'inizio della malattia che alcuni mesi dopo l'avrebbe portata alla morte. “Se lo vuoi tu, Gesù, lo voglio anch'io!”, erano le parole che ripeteva durante la sua agonia.

Chiara apparteneva al Movimento dei Focolari, fondato da Chiara Lubich nel 1943. Sarà beatificata questo sabato alle 16.00 nel Santuario del Divino Amore di Roma in una cerimonia presieduta da monsignor Angelo Amato, prefetto della Congregazione per le Cause dei Santi, in rappresentanza di Papa Benedetto XVI.

Lo stesso giorno, alle 20.30, migliaia di membri dei Focolari si riuniranno nell'Aula Paolo VI del Vaticano per festeggiare l'elevazione agli altari della prima dei loro membri. Domenica, alle 10.30, il Cardinale Tarcisio Bertone, Segretario di Stato vaticano, officerà una Messa di rendimento di grazie nella Basilica romana di San Paolo fuori le Mura.

Chiara: la gioia della casa

Dopo 11 anni di matrimonio, Ruggero e Maria Teresa Badano videro realizzato il loro sogno con l'arrivo della prima e unica figlia: Chiara, nata il 29 ottobre 1971 a Sassello, in Liguria.

“Non era solo figlia nostra. Era prima di tutto di Dio, e come tale dovevamo educarla, rispettando la sua libertà”, ha testimoniato la madre in un video che si può visionare sulla pagina ufficiale della beatificazione, http://www.chiaralucebadano.it/.

Nel 1981 conobbe il Movimento dei Focolari grazie all'amica Chicca, che la invitò a far parte del movimento GEN (Generazione nuova). “Metteva Gesù al primo posto. Lo chiamava 'il mio sposo'”, ha detto Maria Grazia Magrini, vicepostulatrice della causa di Chiara Badano.

A Chiara piaceva cantare, ballare, giocare a tennis e pattinare. Amava la montagna e il mare e “cercava di andare a Messa ogni giorno”, ha detto Maria Grazia.

Un giorno, mentre giocava a tennis, sentì un dolore molto forte. “E' tornata a casa molto pallida e ha salito le scale”, ha detto la madre. “Come mai sei tornata, Chiara?”, le chiese. “Durante la partita ho accusato un dolore così forte alla spalla che mi è caduta la racchetta”, rispose la ragazza.

I dolori peggioravano. Una TAC diede il risultato più temuto: un osteosarcoma. La madre ricorda ancora quando arrivò a casa dopo la prima seduta di chemioterapia. Non voleva parlare. “La guardavo e vedevo dall’espressione del suo volto tutta la lotta che stava combattendo dentro di sé per dire il suo sì a Gesù”. Dopo 25 minuti disse alla madre: “Ora puoi parlare”.

Chiara venne sottoposta a un'operazione che non ebbe esito, e da allora perse l'uso delle gambe. Secondo la sua vicepostulatrice, questa giovane sportiva, nonostante il momento doloroso, esclamò: “Se dovessi scegliere tra camminare e andare in paradiso, non avrei dubbi, sceglierei il paradiso”.

In quel periodo strinse una forte amicizia con Chiara Lubich, fondatrice dei Focolari, che decise di chiamarla Chiara “Luce” Badano.

Trascorsero così vari mesi di agonia che aiutarono Chiara a prepararsi al suo incontro con Gesù. “I momenti piu belli sono stati quelli della sua ultima estate”, ha testimoniato la sua amica Chicca. “Era ormai immobile nel letto”, ha ricordato.

“Non piangeva, non si lamentava e guardava sul comodino un'immagine di Gesù”, ha commentato la mamma.

Chicca ha riferito che la ragazza volle preparare il suo funerale: i canti della Messa, il vestito e la pettinatura: “Tutto per Lei era una festa. Mi disse che desiderava essere sepolta con un abito bianco come una sposa che va da Gesù”.

Fece quindi un'ultima esortazione alla madre: “Quando mi vestirai dovrai ripetere per tre volte: ora Chiara vede Gesù”.

Chiara chiese che le sue cornee venissero donate a due giovani. Morì il 7 ottobre 1990. Le ultime parole che disse alla mamma furono “Sii felice, perché io lo sono”.

(Carmen Elena Villa, Zenit)

mercoledì 22 settembre 2010

Il viaggio del Papa nel Regno Unito, in una sintesi di Benedetto XVI

[Il viaggio apostolico nel Regno Unito] E’ stata una visita ufficiale e, in pari tempo, un pellegrinaggio nel cuore della storia e dell’oggi di un popolo ricco di cultura e di fede, qual è quello britannico. Si è trattato di un evento storico, che ha segnato una nuova importante fase nella lunga e complessa vicenda delle relazioni tra quelle popolazioni e la Santa Sede.

Scopo principale della visita era quello di proclamare beato il Cardinale John Henry Newman, uno dei più grandi inglesi dei tempi recenti, insigne teologo e uomo di Chiesa. In effetti, la cerimonia di beatificazione ha rappresentato il momento preminente del viaggio apostolico, il cui tema era ispirato al motto dello stemma cardinalizio del beato Newman: "Il cuore parla al cuore".

E nelle quattro intense e bellissime giornate trascorse in quella nobile terra ho avuto la grande gioia di parlare al cuore degli abitanti del Regno Unito, ed essi hanno parlato al mio, specialmente con la loro presenza e con la testimonianza della loro fede.

Ho potuto infatti constatare quanto l’eredità cristiana sia ancora forte e tuttora attiva in ogni strato della vita sociale. Il cuore dei britannici e la loro esistenza sono aperti alla realtà di Dio e vi sono numerose espressioni di religiosità che questa mia visita ha posto ancora più in evidenza.

Sin dal primo giorno della mia permanenza nel Regno Unito, e durante tutto il periodo del mio soggiorno, ovunque ho ricevuto una calorosa accoglienza da parte delle Autorità, degli esponenti delle varie realtà sociali, dei rappresentanti delle diverse Confessioni religiose e specialmente della gente comune. Penso in modo particolare ai fedeli della Comunità cattolica e ai suoi Pastori, che, pur essendo minoranza nel Paese, sono largamente apprezzati e considerati, impegnati nell’annuncio gioioso di Gesù Cristo, facendo splendere il Signore e facendosi sua voce specialmente tra gli ultimi. A tutti rinnovo l’espressione della mia profonda gratitudine, per l’entusiasmo dimostrato e per l’encomiabile solerzia con cui si sono adoperati per la riuscita di questa mia visita, il cui ricordo conserverò per sempre nel mio cuore.

Il primo appuntamento è stato a Edimburgo con Sua Maestà la Regina Elisabetta II, che, unitamente al suo Consorte, il Duca di Edimburgo, mi ha accolto con grande cortesia a nome di tutto il popolo britannico. Si è trattato di un incontro molto cordiale, caratterizzato dalla condivisione di alcune profonde preoccupazioni per il benessere dei popoli del mondo e per il ruolo dei valori cristiani nella società.

Nella storica capitale della Scozia ho potuto ammirare le bellezze artistiche, testimonianza di una ricca tradizione e di profonde radici cristiane.

A questo ho fatto riferimento nel discorso a Sua Maestà e alle Autorità presenti, ricordando che il messaggio cristiano è diventato parte integrante della lingua, del pensiero e della cultura dei popoli di quelle Isole. Ho parlato anche del ruolo che la Gran Bretagna ha svolto e svolge nel panorama internazionale, menzionando l’importanza dei passi compiuti per una pacificazione giusta e duratura nell’Irlanda del Nord.

L’atmosfera di festa e gioia creata dai ragazzi e dai bambini ha allietato la tappa di Edimburgo.

Trasferitomi poi a Glasgow, città impreziosita da incantevoli parchi, ho presieduto la prima Santa Messa del viaggio proprio nel Bellahouston Park.
E’ stato un momento di intensa spiritualità, molto importante per i cattolici del Paese, anche in considerazione del fatto che in quel giorno ricorreva la festa liturgica di san Ninian, primo evangelizzatore della Scozia. A quell’assemblea liturgica riunita in attenta e partecipe preghiera, resa ancor più solenne da melodie tradizionali e canti coinvolgenti, ho ricordato l’importanza dell’evangelizzazione della cultura, specialmente nella nostra epoca in cui un pervasivo relativismo minaccia di oscurare l’immutabile verità sulla natura dell’uomo.

Nella seconda giornata ho iniziato la visita a Londra.

Qui, ho incontrato dapprima il mondo dell’educazione cattolica, che riveste un ruolo rilevante nel sistema di istruzione di quel Paese. In un autentico clima di famiglia ho parlato agli educatori, ricordando l’importanza della fede nella formazione di cittadini maturi e responsabili.

Ai numerosi adolescenti e giovani, che mi hanno accolto con simpatia ed entusiasmo, ho proposto di non perseguire obiettivi limitati, accontentandosi di scelte comode, ma di puntare a qualcosa di più grande, vale a dire la ricerca della vera felicità, che si trova soltanto in Dio.

Nel successivo appuntamento con i responsabili delle altre religioni maggiormente rappresentate nel Regno Unito, ho richiamato l’ineludibile necessità di un dialogo sincero, che ha bisogno del rispetto del principio di reciprocità perché sia pienamente fruttuoso. Al tempo stesso, ho evidenziato la ricerca del sacro come terreno comune a tutte le religioni sul quale rinsaldare amicizia, fiducia e collaborazione.

La visita fraterna all’Arcivescovo di Canterbury è stata l’occasione per ribadire il comune impegno di testimoniare il messaggio cristiano che lega Cattolici e Anglicani.

E’ seguito uno dei momenti più significativi del viaggio apostolico: l’incontro nel grande salone del Parlamento britannico con personalità istituzionali, politiche, diplomatiche, accademiche, religiose, esponenti del mondo culturale e imprenditoriale.

In quel luogo così prestigioso ho sottolineato che la religione, per i legislatori, non deve rappresentare un problema da risolvere, ma un fattore che contribuisce in modo vitale al cammino storico e al dibattito pubblico della nazione, in particolare nel richiamare l’importanza essenziale del fondamento etico per le scelte nei vari settori della vita sociale.

In quel medesimo clima solenne, mi sono poi recato nell’Abbazia di Westminster: per la prima volta un Successore di Pietro è entrato nel luogo di culto simbolo delle antichissime radici cristiane del Paese.

La recita della preghiera dei Vespri, insieme alle diverse comunità cristiane del Regno Unito, ha rappresentato un momento importante nei rapporti tra la Comunità cattolica e la Comunione anglicana. Quando insieme abbiamo venerato la tomba di sant’Edoardo il confessore, mentre il coro cantava: "Congregavit nos in unum Christi amor", abbiamo tutti lodato Dio, che ci conduce sulla via della piena unità.

Nella mattinata di sabato, l’appuntamento con il Primo Ministro ha aperto la serie di incontri con i maggiori esponenti del mondo politico britannico.

E’ seguita la celebrazione eucaristica nella Cattedrale di Westminster, dedicata al Preziosissimo Sangue di Nostro Signore.

E’ stato uno straordinario momento di fede e di preghiera – che ha anche evidenziato la ricca e preziosa tradizione di musica liturgica "romana" e "inglese" - a cui hanno preso parte le diverse componenti ecclesiali, spiritualmente unite alle schiere di credenti della lunga storia cristiana di quella terra. Grande è la mia gioia per aver incontrato un gran numero di giovani che partecipavano alla Santa Messa dall’esterno della Cattedrale. Con la loro presenza carica di entusiasmo ed insieme attenta e trepida, essi hanno dimostrato di voler essere i protagonisti di una nuova stagione di coraggiosa testimonianza, di fattiva solidarietà, di generoso impegno a servizio del Vangelo.

Nella Nunziatura Apostolica ho incontrato alcune vittime di abusi da parte di esponenti del Clero e dei religiosi. E’ stato un momento intenso di commozione e di preghiera.

Poco dopo, ho incontrato anche un gruppo di professionisti e volontari responsabili della protezione dei ragazzi e dei giovani negli ambienti ecclesiali, un aspetto particolarmente importante e presente nell’impegno pastorale della Chiesa.

Li ho ringraziati e incoraggiati a continuare il loro lavoro, che si inserisce nella lunga tradizione della Chiesa di cura per il rispetto, l’educazione e la formazione delle nuove generazioni.

Sempre a Londra ho visitato poi la casa di riposo per anziani gestita dalle Piccole Sorelle dei Poveri con il prezioso apporto di numerose infermiere e volontari. Questa struttura di accoglienza è segno della grande considerazione che la Chiesa ha sempre avuto per l’anziano, come pure espressione dell’impegno dei cattolici britannici nel rispetto della vita senza tenere conto dell’età o delle condizioni.

Come dicevo, il culmine della mia visita nel Regno Unito è stata la beatificazione del Cardinale John Henry Newman, illustre figlio dell’Inghilterra.

Essa è stata preceduta e preparata da una speciale veglia di preghiera svoltasi sabato sera a Londra, in Hyde Park, in un’atmosfera di profondo raccoglimento. Alla moltitudine di fedeli, specialmente giovani, ho voluto riproporre la luminosa figura del Cardinale Newman, intellettuale e credente, il cui messaggio spirituale si può sintetizzare nella testimonianza che la via della coscienza non è chiusura nel proprio "io", ma è apertura, conversione e obbedienza a Colui che è Via, Verità e Vita.

Il rito di beatificazione ha avuto luogo a Birmingham, nel corso della solenne Celebrazione eucaristica domenicale, alla presenza di una vasta folla proveniente dall’intera Gran Bretagna e dall’Irlanda, con rappresentanze di molti altri Paesi. Questo toccante evento ha portato ancor più alla ribalta uno studioso di grande levatura, un insigne scrittore e poeta, un sapiente uomo di Dio, il cui pensiero ha illuminato molte coscienze e ancora oggi esercita un fascino straordinario. A lui, in particolare, si ispirino i credenti e le comunità ecclesiali del Regno Unito, perché anche ai nostri giorni quella nobile terra continui a produrre frutti abbondanti di vita evangelica.

L’incontro con la Conferenza Episcopale di Inghilterra e Galles e con quella della Scozia, ha concluso una giornata di grande festa e di intensa comunione di cuori per la Comunità cattolica in Gran Bretagna.

Cari fratelli e sorelle, in questa mia Visita nel Regno Unito, come sempre ho voluto sostenere in primo luogo la Comunità cattolica, incoraggiandola a lavorare strenuamente per difendere le immutabili verità morali che, riprese, illuminate e confermate dal Vangelo, stanno alla base di una società veramente umana, giusta e libera.

Ho inteso anche parlare al cuore tutti gli abitanti del Regno Unito, nessuno escluso, della realtà vera dell’uomo, dei suoi bisogni più profondi, del suo destino ultimo.

Nel rivolgermi ai cittadini di quel Paese, crocevia della cultura e dell’economia mondiale, ho tenuto presente l’intero Occidente, dialogando con le ragioni di questa civiltà e comunicando l’intramontabile novità del Vangelo, di cui essa è impregnata.

Questo viaggio apostolico ha confermato in me una profonda convinzione: le antiche nazioni dell'Europa hanno un'anima cristiana, che costituisce un tutt’uno col "genio" e la storia dei rispettivi popoli, e la Chiesa non cessa di lavorare per mantenere continuamente desta questa tradizione spirituale e culturale.

Il beato John Henry Newman, la cui figura e cui scritti conservano ancora una formidabile attualità, merita di essere conosciuto da tutti. Egli sostenga i propositi e gli sforzi dei cristiani per "diffondere ovunque il profumo di Cristo, affinché tutta la loro vita sia soltanto un’irradiazione della sua", come scriveva sapientemente nel suo libro Irradiare Cristo.

(Estratto dell'Udienza generale di mercoledì 22 settembre 2010)

martedì 21 settembre 2010

200mila giovani argentini si consacrano alla Vergine per un mondo migliore

Una moltitudine di circa 200 mila persone ha partecipato lo scorso fine settimana al 31º pellegrinaggio giovanile verso la Basilica di Nostra Signora di Itatí (Corrientes, in Argentina), avente per tema “Insieme a Maria, continuiamo a costruire la civiltà dell’amore”.

L’Arcivescovo di Corrientes, Mons. Andrés Stanovnik, ha accompagnato i giovani lungo il percorso di 70 chilometri che separano il capoluogo di provincia dal Santuario dedicato alla Madonna. Al termine della peregrinazione, i partecipanti hanno potuto assistere ad una solenne celebrazione eucaristica, concelebrata da tutti i vescovi della Regione.

Durante l’omelia, il Vescovo di Puerto Iguazú, Mons. Marcelo Martorell ha detto: “Viviamo in una società sfilacciata, con delle crepe che fanno sempre più male, una società che si autodistrugge con sempre più forza, rovinando la vita dei bambini e dei giovani, confondendoli perché nega i valori spirituali e morali”.

Da qui l’invito ai giovani ad essere “discepoli missionari” e a dare testimonianza “viva e storica del progetto di grandezza e di amore che Dio ha per il mondo, in particolare per l’uomo, che è sua immagine e somiglianza”.

Per l’occasione i presenti hanno preso l’impegno davanti alla Madonna “a non chiudere gli occhi di fronte alle necessità del prossimo”, a “muovere braccia e piedi per andare incontro a quei giovani che cercano di dare un senso alle loro vite e non conoscono il Signore”, a “non vivere passivamente di fronte alla realtà di un paese cieco verso i veri valori”.

E ancora, a “non abituarsi a vedere la fame nei nostri fratelli, l’ingiustizia e l’intolleranza al nostro intorno e la corruzione nei nostri ambienti”, a “non lasciare che migliaia di giovani non coltivino sogni, speranze, opportunità educative e lavorative” e ad “annunciare e difendere il matrimonio formato da un uomo e una dopo, che poi saranno il fondamento di una autentica famiglia cristiana”.

Il pellegrinaggio giovanile si è dunque concluso con un “Si alla vita, all’amore come vocazione umana, alla solidarietà, alla libertà, alla verità e al dialogo, alla partecipazione, allo sforzo costante per la pace, al rispetto delle culture, della natura e del primato della vita umana su qualunque altro valore o interesse”.

lunedì 20 settembre 2010

Catechismo per 80 mila bambini e ragazzi in Vietnam

Sono 80mila i bambini e i ragazzi che quest’anno studieranno il catechismo nelle circa 200 parrocchie dell’Arcidiocesi di Saigon, l’attuale Ho Chi Minh City.


A settembre, infatti, con la ripresa dell’anno scolastico, anche le parrocchie riaprono i loro corsi, con il fondamentale contributo di 5mila catechisti, giovani volontari, entusiasti e ricchi di esperienza, che insegnano i fondamenti del cristianesimo e dell’educazione umana.


La parrocchia di Dong Quang ha i

naugurato con una messa il giorno di apertura delle classi di catechismo per 442 bambini. Ugualmente le parrocchie di Binh An Ha, Binh Thai, Nam Hai, Binh Xuyên e Binh Minh si muovono per il via al primo giorno di insegnamento.


Ai bambini, il vicario di Dong Quang ha spiegato che “non tocca solo agli adulti fare sacrifici, anche i bambini debbono praticare la gentilezza. Ognuno è condizionato dalla situazione che dobbiamo affrontare, come andare a messa, leggere ogni giorno la Parola di Dio, obbedire a genitori, insegnanti e catechisti. Tutte queste cose sono sacrifici”.


I bambini che studiano il catechismo sono accompagnati dai genitori, che collaborano con le parrocchie. Molti laici hanno offerto strumenti,

come libri di testo, luci, ventilatori, materiale per l’insegnamento e sovvenzioni. E’ importante che tutti i genitori siano interessati alle attività pastorali e missionarie. Attualmente, i catechisti di molte parrocchie devono tenere le lezioni all’interno delle chiese o nel cortile della chiesa, senza luce e materiali per l’insegnamento. Così la partecipazione e il contributo dei genitori sono necessari.


Preoccupati per i loro figli, li aiutano ad avere più fiducia in se stessi e ad apprendere la loro fede.

sabato 18 settembre 2010

L'esempio Giovane più grande


Auguri Santità!

venerdì 17 settembre 2010

In 5000 rendono omaggio alla Santa Croce. Accade in Cina

Oltre 5.000 fedeli cinesi del continente, provenienti da diverse diocesi, hanno compiuto un pellegrinaggio al Santuario dedicato alla Santa Croce, che si trova nel distretto di Mei Xian della diocesi di Zhou Zhi, nella provincia dello Shaan Xi, nella festa della Esaltazione della Santa Croce, il 14 settembre.

Essendo un giorno feriale, tanti fedeli hanno anticipato il pellegrinaggio alla domenica precedente, 12 settembre.

Per l'occasione, una trentina di sacerdoti sono stati messi a disposizione dalla diocesi per soddisfare le esigenze spirituali e pastorali dei tanti pellegrini.

I fedeli si sono quindi divisi tra la chiesa di San Giuseppe, che si trova ai piedi della montagna dove sorge il Santuario, nella chiesa dedicata a Nostra Signora e nel padiglione dedicato a Gesù, sulla cima della montagna, per le Confessioni, la preghiera, la recita del Rosario, la Via Crucis e la Celebrazione Eucaristica, fin dalle 6 del mattino.

giovedì 16 settembre 2010

Giovane, accogliente, festante Chiesa del Regno Unito



Bagno di folla per Benedetto XVI che ha iniziato oggi a Edimburgo il suo viaggio apostolico nel Regno Unito.
Il Papa è giunto stamani, poco dopo le ore 10 locali, nella capitale della Scozia: nel Palazzo di Holyroodhouse si è tenuta la cerimonia di benvenuto con la Regina Elisabetta II.
Presenti, tra gli altri, il primate anglicano Rowan Williams e il vicepremier britannico, Nick Clegg.


Nel suo discorso il Papa ha ricordato il grande ruolo avuto dal popolo britannico nell’opporsi al nazismo e nel forgiare un periodo di pace duratura nel Vecchio Continente. Quindi ha lanciato un vibrante appello al Paese a non oscurare le proprie radici cristiane.

All’aeroporto, il Pontefice era stato accolto dal Duca di Edimburgo. Un gesto inconsueto in una visita di Stato, che sottolinea la grande attenzione delle massime istituzioni del Paese per il Pontefice.
Dopo la cerimonia di benvenuto, il Papa si è recato a pranzo a casa dell’arcivescovo di Edimburgo, il cardinale O’ Brien.

Un tragitto percorso in papamobile, tra due ali di folla di fedeli festanti. Benedetto XVI per l’occasione ha messo anche il tartan scozzese sulle spalle.


Ascolta il servizi
o della Radio Vaticana (16.09.2010)

martedì 14 settembre 2010

LoppianoLab, prove di unità e fraternità

Si scrive LoppianoLab e si traduce "spazio di dialogo e confronto sui temi d'attualità, cultura, educazione ed economia" per cercare idee e modi comportamentali che possano portare ad una visione unitaria dell'Italia.

Dal 16 al 19 settembre, il Movimento dei Focolari promuove questo innovativo palcoscenico per prove di unità a Loppiano, in provincia di Firenze. Qui verranno offerte idee pratiche e sperimentazioni originali per promuovere la fraternità nei diversi ambiti del vivere civile, dall'economia all'educazione alla cultura.

Per l'occasione, l'Istituto universitario Sophia, con sede a Loppiano, metterà a disposizione le prime analisi e sperimentazioni di un sapere che guarda all'unità delle discipline e della persona. La Casa editrice Città Nuova offrirà alcune pubblicazioni di testi e riviste orientate all'unità del mondo, con piste di riflessione e di impegno civile e culturale.

Ci sarà poi il Polo Lionello Bonfanti, con le aziende che operano secondo l’economia di comunione, che aprirà un dialogo a tutto campo con le molteplici realtà dell’economia civile, incentrato sulla qualità delle relazioni, per innovare il tessuto connettivo dell’intero territorio nazionale.

A farla da padrone a LoppianoLab, meeting, tavole rotonde, dibattiti ed esposizioni aziendali e un'affluenza prevista di oltre 3000 visitatori.

Per ulteriori informazioni

lunedì 13 settembre 2010

Canaa, un nuovo modo di raccontare l'Africa

L'Africa riparte da Canaa. È questo il nome di una nuova agenzia di stampa cattolica a dedicazione continentale che si occuperà di informare sull'Africa, sugli africani e sulla vita della Chiesa nei suoi tanti paesi.

Catholic News Agency for Africa nasce su iniziativa della Conferenza dei professionisti dei media cattolici africani, che si è riunita la scorsa settimana a Nairobi, in Kenya, convocata dal Simposio della Conferenze di Africa e Madagascar in collaborazione con il Pontificio Consiglio per le Comunicazioni Sociali.

Fino ad oggi le uniche fonti informative riguardanti l'Africa erano di stampo occidentale. Con Canaa si da quindi vita ad un nuovo sistema fondato sulla capacità di organizzarsi, di fare rete, e sulla volontà di lavorare insieme e condividere informazioni.

On-line ed interamente gratuita, la Catholic News Agency for Africa si occuperà di pubblicare tutto quanto riguarda la vita delle Chiese locali e delle diverse comunità.

venerdì 10 settembre 2010

Attrici, pubblicitarie, avvocatesse, imprenditrici, semplici impiegate e...Suore di Clausura

Provengono da tutta la Spagna e appartengono ad ogni classe sociale. Hanno una laurea e svolgevano una professione (attrici, pubblicitarie, imprenditrici, semplici impiegate). Oggi sono Suore di Clausura e vivono nel Monastero di Lerma, un paesino in provincia di Burgos, in Spagna.

Sono più di 130 ed hanno un'età media inferiore ai 30 anni. Rappresentano l'esempio più eclatante della vitalità e della giovinezza della Chiesa pellegrina in Spagna.
Dedicano sei ore al giorno alla preghiera e sprizzano tutte felicità. Un vero e proprio miracolo di fecondità vocazionale, generato da persone che hanno lasciato la sicurezza dei loro giorni per dedicarsi totalmente ad un Uomo che si è fatto crocifiggere per amore.

Commentando il fenomeno, l'attuale Arcivescovo di Madrid e Primate di Spagna, il Card. Antonio Maria Rouco Varela, ha affermato che "scommettere su ciò che è veramente essenziale dell'esperienza cristiana porta inevitabilmente a dei risultati".

Intanti molti riconoscono l'effetto catalizzatore e carismatico, capace di attrarre così tante giovani ragazze nella "solitudine" di un Monastero, ad una delle consorelle, Suor Veronica, definita anche "la nuova Chiara", in riferimento alla Fondatrice delle Clarisse.
Nata nel 1965, in una citazione autobiografica racconta il suo primo contatto con Dio, quando il confessore le dice: "Se vuoi essere felice un solo giorno, indossa un paio di scarpe nuove; una settimana, ammazza un maiale; tutta la vita, suora di clausura".

Dopo varie esperienze e alterne vicissitudini giovanili, Veronica decise finalmente di "cercare qualcosa che non finisse, che fosse eterno". E lo trovò in un convento di clarisse ormai moribondo, dove non entravano novizie da almeno cinque lustri. A 24 anni decise di fare la scelta di Dio, "perchè non merita la pena spendere le forze per ciò che finisce". E da allora, l'avventura soprannaturale continua...

giovedì 9 settembre 2010

Chiesa viva in Cina, l'impegno delle Congregazioni religiose

Buone notizie giungono dal continente asiatico, e in particolare dalla Cina, dove numerose Congregazioni di religiose si adoperano quotidianamente nell'ambito sociale, caritativo, misionario e pastorale con una vitalità davvero sconvolgente.

Nella Congregazione di Nostra Signora, della Diocesi di Ning Xia, ad esempio, cinque suore hanno rinnovato i loro voti temporanei davanti a centinaia di fedeli e alla presenza del Vescovo emerito Mons. Liu Jing Shan, dopo aver vissuto un intenso ritiro spirituale di sette giorni. A loro è stato anche concesso un convento tutto nuovo, consacrato ed inaugurato alla fine del mese scorso.

Sempre in agosto, 4 suore della Congregazione dello Spirito Santo Consolatore, della Diocesi di Han Dan nella provincia dell'He Bei, hanno emesso i voti perpetui, e altrettante i primi voti

Le suore della Congregazione del Divino Amore, della Diocesi di Lin Yi nella provincia dello Shan Dong, hanno invece celebrato il Capitolo generale che ha riguardato la revisione dello Statuto e l'elezione della nuova Superiore Generale, suor Jiang Qing Yun.

mercoledì 8 settembre 2010

Intrappolati a 700 metri di profondità e avere voglia di pregare

Sono intrappolati a 700 metri di profondità da più di un mese ed hanno tanta voglia di pregare.

I 33 minatori cileni rimasti prigionieri nella miniera di San José a Capiapò a seguito di uno sfortunato crollo, hanno infatti chiesto un crocifisso, immaginette religiose e statuine dei Santi cui sono devoti per poter allestire nel loro rifugio un piccolo santuario dove riunirsi a pregare.

Dovranno restare rinchiusi nelle viscere della terra per almeno altri due mesi prima di rivedere la luce, ma i giovani lavoratori non perdono la speranza e si affidano alle "cure" amorevoli dei loro intercessori favoriti, con lo sguardo rivolto al Cristo morto in croce, come ad offrire con lui le loro sofferenze.

Collegati alla superfice attraverso un tubo di appena 10 centimetri di diametro, vengono monitorati giorno e notte. Intanto a loro e alle rispettive famiglie è giunto la solidarietà e il conforto della Chiesa cilena e di quella Universale, attraverso la paterna vicinanza del
Santo Padre Benedetto XVI.

martedì 7 settembre 2010

Una nuova comunità per i Servi del Focolare della Madre

Festa grande in Spagna per i Servi del Focolare della Madre. Da alcuni giorni è stata infatti fondata una nuova comunità presso Urroz-Villa, nella zona della Navarra.
A farne parte, il giovane neo parroco p. Reinhard, fratello Andrew, fratello Greggy, John Wright e Jim Davila.

La presa di possesso è avvenuta il 30 agosto, con l'esposizione del Santissimo Sacramento presso la residenza che ospiterà la comunità.
Il posto si trova a pochi passi dall'Università di Navarra, presso la quale i Servi del Focolare della Madre porteranno avanti i loro studi ecclesiastici.

A poca distanza si trova anche Javier, paese natale di San Francesco Saverio, al quale i nuovi arrivati hanno affidato il primo giorno la loro comunità, pregando perché la "nostra testimonianza e le nostre parole possano condurre altri alla Fede, come fece San Francesco Saverio".

Il Servi fanno parte della famiglia del Focolare della Madre, un'Associazione Pubblica Internazionale di Fedeli fondata da p. Rafael Alonso. La loro spiritualità è di identificazione con Gesù Cristo e di trasformazione in Lui attraverso il cuore di Maria. È una spiritualità “di santuario”, che significa fare delle nostre anime un santuario esclusivamente di Dio e dell’essere il regalo che il Signore fa a Sua Madre, vivendo la consacrazione a Maria come appartenenza totale a Lei. È una spiritualità carmelitana nella sua doppia dimensione di unione con Dio, a cui si giunge attraverso i “niente”, lasciando a lato le creature per cercare solamente Dio, e la dimensione di fedeltà al Papa, alla Chiesa e al carisma ricevuto, e tutto ciò sotto la protezione materna della Madonna del Carmelo attraverso lo scapolare. È una spiritualità di fiducia, di abbandono nelle mani di Maria e di disponibilità totale alla volontà di Dio che si manifesta nell’obbedienza ai nostri legittimi superiori.

Per ulteriori informazioni sul Focolare della Madre

lunedì 6 settembre 2010

Milioni di persone recitando il Rosario. Accade in Messico

Una comunione spirituale che coinvolgerà milioni di persone. Si realizzerà questo mercoledì 8 settembre, compleanno della Beata Vergine Maria, a partire dall'Arcidiocesi di Mexico, come attività corollaria della Giornata Universale "Santa Maria di Guadalupe, Scudo e Patrona della nostra Libertà".

A partire dalle ore 20, infatti, i fedeli di tutto il continente americano assisteranno in forme diverse alla recita del Rosario d'Amore Guadalupano, lungo il percorso che va dalla collina del Tepeyac fino all'atro della Basilica di Guadalupe. A guidare la processione-fiaccolata sarà l'Arcivescovo di Mexico e Primate del Messico, il Card. Norberto Rivera Carrera.

Mentre ricorre il Bicentenario d'Indipendenza della Nazione, il popolo pellegrino si ritrova dunque in preghiera alla ricerca della vera libertà, che è "indipendenza dal peccato, dalla morte, dall'egoismo, dalla superbia del dio denaro", come ha avuto modo di affermare p. Eduardo Chávez Sánchez, canonico della Basilica di Guadalupe.

Secondo le previsioni, più di tre milioni di persone degli Stati Uniti si uniranno alla Recita del Rosario, e migliaia di altre di tutto il continente seguiranno l'evento attraverso le catene radiotelevisive sia cattoliche che secolari e mediante il sito web www.rosarioguadalupano.com.

domenica 5 settembre 2010

Apostoli di Gesù Crocifisso, nuove ordinazioni in famiglia

Nuove benedizioni per la famiglia religiosa degli Apostoli di Gesù Crocifisso. Domenica prossima 12 settembre, festa del SS. Nome della Beata Vergine Maria, l'Istituto accoglierà i voti perpetui di fratel Massimo Maria Ghionzoli, durante la Santa Messa nella parrocchia di San Rocco a Valenzano (Bari) presieduta dal Superiore Generale p. Eugenio Maria Lorek.

Sempre domenica, nella Missione di Bangui, nella Repubblica Centroafricana, riceverà l'ordinazione diaconale fratel Julien Nzapa.

Martedì 14 settembre, Solennità dell'Esaltazione della Santa Croce, nella Cattedrale di Palestrina, il Vescovo Mons. Domenico Sigalini ordinerà sacerdote don Calixto Pio Deimos e diaconi i fratelli Michele Maria Momoli e Reyjie Maria Penecios.


Gli Apostoli di Gesù Crocifisso sono un Istituto Religioso maschile nato negli anni settanta ad opera di p. Domenico Labellarte. Tra gli aspetti specifici dell'Istituto, "l'unione a Gesù Crocifisso", il completo affidamento alla Vergine Santissima e la scuola dell'esempio e degli scritti di San Pio da Pietrelcina. Di diritto diocesano (approvazione nella diocesi suburbicaria romana di Palestrina) gli "Apostoli" sono presenti oltre che in Italia, in Polonia, nella Repubblica Centroafricana e nelle Filippine.

Per ulteriori informazioni sull'Istituto "AGC"

venerdì 3 settembre 2010

Santi Angeli Custodi, la parrocchia si prende cura dei disabili

Grazie all'impegno della comunità parrocchiale dei Santi Angeli Custodi, da domani alcune persone diversamente abili della Città di Pescara potranno lavorare in un Centro di Attività Produttive creato appositamente per loro.

Su iniziativa del parroco don Giuseppe Scarpone, una struttura lasciata in eredità alla parrocchia è stata adeguata alla nuova funzione dopo opportuni lavori di sistemazione (ai quali ha contribuito anche la Regione Abruzzo).

Il nuovo Centro di Attività Produttive denominato "Gli Angeli" sarà in grado di elaborare stampe per magliette e manufatti, stampe fotografiche, lavori di fotoritocco, riprese still-life, riprese e montaggi audio-video. Il laboratorio è dotato inoltre di legatoria e serigrafia.

I dipendenti saranno seguiti da personale specializzato e coadiuvati da alcuni volontari.

mercoledì 1 settembre 2010

La Chiesa è giovane e noi andiamo a caccia di buone notizie


Non di rado, la cosiddetta stampa autorevole offre ai propri lettori commenti e statistiche che parlano di chiese vuote e seminari sbarrati, giovani smarriti, cattolicesimo in crisi di identità, Vaticano assediato e Papa sotto pressione [soprattutto dell'opinione pubblica(ta) mondiale].

Senza nulla togliere ai bozzetti e ai presagi degli autorevoli studiosi che si cimentano a delineare un siffatto quadro a tinte fosche - spesse volte pure con malcelato compiacimento -, tuttavia non siamo capaci di chiudere gli occhi di fronte a fenomeni diametralmente opposti, che parlano di un popolo cattolico ancora legato alla fede, in fermento e pieno di vitalità, coinvolto in tante iniziative che non raggiungono le prime pagine dei giornali, eppure esistono.

Si tratta di tutte quelle attività di aggregazione e formazione, spiritualmente orientate, che hanno luogo ogni giorno in ogni parte del mondo dove il Messaggio cristiano si fa vita e partecipazione, viene ritrasmesso e condiviso, celebrato e vissuto.

Sono i luoghi delle parrocchie, dei gruppi giovanili, delle catechesi, dei movimenti laicali, degli oratori, delle singole famiglie, delle iniziative missionarie, di quelli che si danno totalmente agli ultimi e a Dio e in sostanza tutti i luoghi della fede in Cristo. Singoli, coppie, gruppi, folle che sperimentano ogni giorno la Gioia del Risorto, del Cristo vivo, vivo nella sua Chiesa nonostante i flutti e le tempeste.

Sono i luoghi della Chiesa viva e giovane, di quella stessa Chiesa cui aveva accennato Benedetto XVI durante la sua prima omelia come Papa, il 24 aprile 2005 in Piazza San Pietro, commentando le meravigliose immagini che avevano accompagnato i tristi giorni della malattia e della morte del suo predecessore Giovanni Paolo II, quando a Roma sono convenuti milioni di persone, senza contare tutti quelli che hanno seguito le varie dirette in tutto il mondo.

È di questa Chiesa che cercheremo di parlare ed è di questi luoghi che andremo a caccia, ... a caccia di buone notizie, quelle che molto spesso rimangono nascoste alla stampa autorevole, eppure esistono.

Ci muovono almeno due ragioni: l'amore per la verità e il senso della giustizia. È vero che la Chiesa è viva e giovane. È giusto che tutti lo sappiano!

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