Il Movimento per la Lotta contro la Fame nel Mondo e la diocesi di Lodi hanno dato vita al progetto di costruzione di un centro medico-sociale nella regione di Dosso, estremo sud-ovest del Niger. Lo scopo è quello di garantire il benessere di donne e bambini, attraverso un ospedale per le cure di base, dotato dei reparti di maternità, pediatria e di un centro nutrizionale, supportato da un programma di formazione per ostetriche, assistenti al parto a domicilio, una per villaggio, pediatri e nutrizioniste, per visite mensili nei villaggi.
La situazione sanitaria della regione è molto compromessa a causa dell'elevato tasso di povertà (l'86% della popolazione è considerata "povera", e tra questi il 51% "estremamente povera"), a cui si aggiunge la diffusione della poligamia e del matrimonio precoce, con conseguenze sulla salute della popolazione, soprattutto quella di donne e bambini piccoli.
È in particolare la tradizione del parto a domicilio non assistito, rinforzata dalla lontananza degli ospedali, dalla scarsa qualità dei servizi e dall'assenza di conoscenze relative ai vantaggi dei parti assistiti, a generare i risultati più disastrosi: 680 donne su 100 mila muoiono durante il parto o per complicazioni legate alla gravidanza ed anche il tasso di mortalità infantile (soprattutto quello dei più piccoli, fino ai 4 anni), risente negativamente di questa situazione.
Le colonne portanti di questo progetto made in Italy, saranno la sensibilizzazione e formazione innanzitutto delle mamme che verranno incentivate a ricorrere a parti sicuri presso il centro o comunque assistite da personale qualificato, ma coinvolgeranno anche pediatri, ostetriche, assistenti al parto e nutrizioniste.
A beneficiare dell'iniziativa, gli abitanti del quartiere alla periferia est di Dosso e i 56 villaggi nel raggio di 30 km dal dispensario, oltre ai circa 40 mila abitanti dei 56 villaggi assistiti dalle ostetriche e dai pediatri, e i 50 mila abitanti della periferia di Dosso, per un totale di circa 90 mila abitanti, dei quali il 52% donne.
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