Susan Boyle, la 49enne inglese, nuova star della musica pop internazionale, ha rivelato in una recente biografia che il personale medico aveva suggerito a sua madre di non farla nascere e di ricorrere all’aborto. Motivo: la gravidanza era a rischio.
Ma Bridget Boyle, immigrata irlandese a Blackburn, paesino nel West Lothi, a quel tempo già mamma di 8 figli, rifiutò categoricamente tale possibilità «perché era una cattolica devota». E così diede alla luce Susan la quale, al momento del parto, soffrì di asfissia perinatale, malanno che causò alla bambina un leggero danno celebrale. Ma ciononostante, dopo una vita passata a subire scherni e derisioni (non ultima, quella dello show della presentatrice Usa Oprah Winfrey), la bimba che non doveva nascere è diventata una delle più grandi cantanti di oggi: perfino l’attrice Demi Moore è una sua fan sfegatata ed è entrata nel Guinnes dei primati per la sua rapidissima celebrità.
SuBo, come l’hanno ribattezza i media inglesi, ha rivelato tutto questo nella sua autobiografia The Woman I Was Born To Be, appena pubblicata in Inghilterra (Bantam, 328 pp, £ 18.99), pochi giorni dopo la performance dell’artista davanti a Benedetto XVI a Londra.
Nel libro la cantante rivela che, al momento della sua nascita, i medici non salutarono la nuova arrivata con il tradizionale «Congratulazioni, una bellissima bambina!» rivolto alla madre, bensì in tutt’altra maniera: «I dottori mi guardarono in modo sprezzante, dal momento che sospettavano avessi avuto danni celebrali a causa di una mancata ossigenazione del cervello. Così dissero a mia madre: “Doveva darci ascolto. Adesso dovrà acccettare il fatto che Susan non diventerà mai niente di buono”».
Mai profezia fu meno azzeccata visto che Susan è una star da 9 milioni di dischi venduti in sole 6 settimane. Ma lei non porta rancore. «Sono sicura che i dottori avessero le loro migliori intenzioni ma penso che non dovessero dire quelle cose dal momento che nessuno può prevedere il futuro. Quello che i medici non sapevano è che io sono una sorta di combattente e che durante tutta la mia vita ho cercato di dimostrare loro che avevano torto».
E alla Bbc, qualche mese fa, Susan Boyle, di cui è conosciuta la profonda fede cattolica, spiegava: «La mia storia dimostra che non si deve guardare all’apparenza, ma bisogna considerare la persona nella sua interezza emotiva, fisica, mentale e spirituale. Spero che dicendo questo io riesca a dimostrare che i sogni non sono impossibili».
Nel libro la cantante rivela che, al momento della sua nascita, i medici non salutarono la nuova arrivata con il tradizionale «Congratulazioni, una bellissima bambina!» rivolto alla madre, bensì in tutt’altra maniera: «I dottori mi guardarono in modo sprezzante, dal momento che sospettavano avessi avuto danni celebrali a causa di una mancata ossigenazione del cervello. Così dissero a mia madre: “Doveva darci ascolto. Adesso dovrà acccettare il fatto che Susan non diventerà mai niente di buono”».
Mai profezia fu meno azzeccata visto che Susan è una star da 9 milioni di dischi venduti in sole 6 settimane. Ma lei non porta rancore. «Sono sicura che i dottori avessero le loro migliori intenzioni ma penso che non dovessero dire quelle cose dal momento che nessuno può prevedere il futuro. Quello che i medici non sapevano è che io sono una sorta di combattente e che durante tutta la mia vita ho cercato di dimostrare loro che avevano torto».
E alla Bbc, qualche mese fa, Susan Boyle, di cui è conosciuta la profonda fede cattolica, spiegava: «La mia storia dimostra che non si deve guardare all’apparenza, ma bisogna considerare la persona nella sua interezza emotiva, fisica, mentale e spirituale. Spero che dicendo questo io riesca a dimostrare che i sogni non sono impossibili».
Proprio nei mesi scorsi un altro cantante molto noto, Andrea Bocelli, aveva raccontato che a sua madre i medici avevano suggerito di abortire perché il bambino che portava in grembo avrebbe subito delle menomazioni a causa di un attacco di appendicite da lei subito. Sebbene completamente cieco, Bocelli è diventata una star della canzone pop e della lirica.
Lorenzo Fazzini
0 comments:
Posta un commento