"Abbiamo visto che la Chiesa anche oggi benché soffra tanto, come sappiamo, tuttavia è una Chiesa gioiosa, non è una Chiesa invecchiata, ma abbiamo visto che la Chiesa è giovane e che la fede crea gioia" (Benedetto XVI, 29 luglio 2010)

mercoledì 31 ottobre 2012

Benedetto XVI: la nostra fede trova conferma, cresce e matura nella Chiesa

È nella Chiesa che la nostra fede trova "conferma", "cresce e matura". Inoltre, ci tira fuori "dal nostro isolamento" e ci libera dalla "prigionia del peccato", che tra le altre cose allontana dalla comunione "con gli altri fratelli e sorelle" e quindi con Dio.

Benedetto XVI ha aggiunto un ulteriore tassello alla sua meditazione sulla fede cattolica, condivisa questa mattina in Piazza San Pietro per la consueta Udienza generale.

È vero - ha detto il Papa - che "l'atto di fede" è "eminentemente personale", nel senso che avviene "nell'intimo più profondo" della persona, dando "un orientamento nuovo" alla propria direzione di vita. Eppure, deve essere anche un atto "comunitario", muovendosi "nel noi della Chiesa", generando quell'immensa "polifonia nella fede" che si diffonde "nel tempo e nello spazio". 

lunedì 29 ottobre 2012

Benedetto XVI: prestare particolare cura alla dimensione religiosa dei migranti

La Chiesa deve prestare "particolare attenzione e cura" alla dimensione spirituale dei migranti, favorendo il "dialogo ecumenico", la realizzazione di "nuove strutture pastorali", la valorizzazione dei "diversi riti" e permettere così una reale "promozione umana". Fede e speranza, infatti, nei cuori di queste persone "formano un binomio inscindibile" - visto che da una parte nutrono "il desiderio di una vita migliore" e dall'altra una "profonda fiducia in Dio" - rendendo "più tollerabili le ferite dello sradicamento e del distacco".

Parimenti, bisogna evitare il "mero assistenzialismo" se si vuole giungere ad una "autentica integrazione", incoraggiando migranti e rifugiati "a contribuire al benessere dei Paesi di arrivo", offrendo le loro competenze, le proprie tradizioni culturali e soprattutto "la loro testimonianza di fede", che tra l'altro "dona impulso alle comunità di antica tradizione cristiana".

Sono queste le considerazione che il Santo Padre Benedetto XVI ha affidato al Messaggio per la 99ma Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato sul tema “Migrazioni: pellegrinaggio di fede e di speranza”, che si celebrerà il prossimo 13 gennaio 2013.

domenica 28 ottobre 2012

Benedetto XVI: cancellare l'oblio della verità per contemplare nuovamente il vero Dio

"Cancelliamo l'oblio della verità, l'ignoranza: e rimuovendo le tenebre che ci impediscono la vista come nebbia per gli occhi, contempliamo il vero Dio". Facendo sua questa preghiera di San Clemente di Alessandria, Benedetto XVI ha concluso con un forte appello alla riscoperta della fede la XIII Assemblea generale ordinaria del Sinodo dei Vescovi sulla Nuova Evangelizzazione, iniziata lo scorso 7 ottobre.

Nel corso dell'omelia di questa mattina, il Papa ha offerto una lucida riflessione sulla figura evangelica di Bartimeo - ritornato alla "luce della fede" dopo un lungo periodo di cecità anche spirituale -, paragonandola a quanti vivono nelle regioni di antica evangelizzazione dove Dio non è più considerato rilevante. Persone che "hanno perso l'orientamento sicuro e solido della vita e sono diventati, spesso inconsciamente, mendicanti del senso dell'esistenza".

venerdì 26 ottobre 2012

Benedetto XVI: arte e bellezza, unite alla fede, elevano l'uomo alle altezze di Dio

L'arte e la bellezza, unite alla fede, elevano l'uomo fino alle altezze di Dio. Così si è espresso il Santo Padre Benedetto XVI al termine della visione del film documentario "Arte e fede - Via Pulchritudinis" realizzato dalla Direzione dei Musei Vaticani in collaborazione con la tv polacca TBA e proiettato ieri pomeriggio nell'Aula Paolo VI.

Lo stesso patrimonio artistico della Città del Vaticano, costituisce, secondo il Papa, "una sorta di grande 'parabola'", attraverso la quale il Vicario di Cristo parla a uomini e donne di ogni provenienza, cultura e religione, "che magari non leggeranno mai un suo discorso o una sua omelia".

mercoledì 24 ottobre 2012

Benedetto XVI: "Non si crede da sé" e "non si crede da soli"

"Non si crede da sé", e "non si crede da soli". La fede è un dono soprannaturale di Dio, e un atto di fiducia verso un "Tu" che da' certezza. Un'adesione al contempo profondamente libera e umana, che va alimentata, condivisa e testimoniata in mezzo agli altri.

Con la chiarezza di sempre, nell'Udienza generale di questa mattina Benedetto XVI ha offerto una riflessione globale sull'essenza, il senso e la necessità della fede, come atto che coinvolge tutto l'uomo e lo indirizza verso "un esito buono e felice della vita".

domenica 21 ottobre 2012

Benedetto XVI: la Chiesa è in perenne stato di servizio all'uomo e al Vangelo

La Chiesa è "tutta intera in perenne stato di servizio all'uomo e al Vangelo" e lo stile del perfetto evangelizzatore è quello di "testimoniare ed annunciare il messaggio cristiano conformandosi a Gesù Cristo". Proprio come hanno fatto i nuovi sette santi che Benedetto XVI ha canonizzato questa mattina in Piazza San Pietro, nei primi giorni dell'Anno della fede

Si tratta della suora spagnola Maria Carmen Salles y Baranguera, del catechista laico Pedro Calungsod, del sacerdote professo dei gesuiti Jacques Berthieu, della laica pellerossa Caterina Tekakwitha, della suora del terz’ordine francescano Barbara Cope, della laica bavarese Anna Schaffer e dell’italiano Padre Giovanni Battista Piamarta, fondatore degli 'artigianelli'. 

sabato 20 ottobre 2012

Benedetto XVI: ecumenismo, dialogo interreligioso e sano impegno culturale, aspetti decisivi per la Chiesa di oggi

L'ecumenismo e il confronto con le altre religioni rappresentano due aspetti decisivi per la Chiesa di oggi nel suo dialogo con il mondo contemporaneo, come già avevano ampiamente indicato tre importanti documenti conciliari: la dich. Nostra aetate (sulle religioni non cristiane), il dec. Unitatis redintegratio (sull'ecumenismo) e la dich. Dignitatis humanae (sulla libertà religiosa). Lo ha affermato Benedetto XVI nel discorso tenuto al conferimento del "Premio Ratzinger" 2012, promosso per la seconda volta dall'omonima fondazione vaticana, e quest'anno assegnato al laico francese e studioso di Filosofia delle religioni Rémi Brague e al Rev. Brian E. Daley, gesuita statunitense e storico di Teologia patristica.

Riferendosi a queste due "personalità in senso pieno" - per il "profilo della ricerca", il "prezioso servizio dell'insegnamento" e per il "contributo qualificato alla presenza della Chiesa nel mondo di oggi" - il Papa le ha indicate come "esemplari" nel contributo che offrono all'uomo per permettergli di scoprire l'"arte del vivere". 

giovedì 18 ottobre 2012

Benedetto XVI: tornare a Dio per superare individualismo e relativismo

Per far fronte ad una fede vissuta in maniera passiva, slegata dalla vita e spesso orientata ad una sorta di "sincretismo e relativismo religioso", Benedetto XVI si propone come guida di un "cammino" alla riscoperta e all'approfondimento delle "verità centrali della fede su Dio, sull'uomo, sulla Chiesa, su tutta la realtà sociale e cosmica".

E lo farà settimanalmente, durante le consuete udienze generali, come da lui stesso annunciato e spiegato durante quella di mercoledì scorso. Un nuovo ciclo che durerà per tutto l'Anno della fede.

Il testo di riferimento non potrà che essere il Credo, laddove si innesta, trova fondamento e giustificazione "la vita morale del cristiano".

mercoledì 17 ottobre 2012

Benedetto XVI: l'Europa avrà futuro perché Dio non scompare mai

Dio si può dimenticare, lo si può mettere da parte, ma "non scompare mai" perché ciascun uomo ha inscritto nel profondo del proprio animo il desiderio e la ricerca del suo Creatore. È questo uno dei motivi per cui Benedetto XVI nutre ancora una "grande speranza" per l'Europa, nonostante i continui attacchi alla dignità umana, e la diffusa volontà di cancellarne le radici cristiane. Lo ha confidato rispondendo ad una intervista rilasciata per il film "Bells of Europe - Campane d'Europa", un documentario che raccoglie testimonianze delle maggiori personalità religiose cristiane, presentato in anteprima ai padri sinodali.

Un secondo motivo di speranza è dato dalla verità dell'annuncio evangelico, che in quanto tale "non si consuma mai", non invecchia e ogni volta riappare con "tutta la sua novità" dando risposta "alle esigenze del cuore e della ragione umana". C'è poi un dato "empirico" - confida il Papa - e riguarda l'inquietudine che nutrono i giovani di fronte ad un mondo "vuoto", "finito", che fortunatamente contrastano con la riscoperta "della bellezza del cristianesimo" in tutta la sua profondità e radicalità. In fondo il cristianesimo "è vero, e la verità ha sempre un futuro".

martedì 16 ottobre 2012

Benedetto XVI: solidarietà e partecipazione come risposta alla fame nel mondo

Il mondo sarà veramente libero dalla fame nella misura in cui si riuscirà a dare "priorità alla dimensione umana" e a mettere in campo "azioni e strutture ispirate dalla solidarietà e orientate alla partecipazione". Lo ha scritto il Santo Padre Benedetto XVI nel Messaggio inviato al Direttore Generale della F.A.O. in occasione della Giornata Mondiale dell'Alimentazione, quest'anno dedicata al tema Le cooperative agricole nutrono il mondo. 

Proprio l'esperienza della cooperazione in ambito rurale può essere, secondo il Papa, un modo concreto per rispondere ad "esigenze immediate e materiali" come la malnutrizione in tante aree del pianeta, ma anche la modalità per ribaltare quelle logiche legate al profitto, alla difesa dei mercati, all'uso non alimentare dei prodotti agricoli, che ne sono appunto la causa principale. Insomma, una loro presenza porrebbe fine "alle tendenze speculative" che oggi si abbattono purtroppo anche sui beni di prima necessità.

sabato 13 ottobre 2012

Benedetto XVI: c'era una "straordinaria attesa" per il Concilio

Fino a pochi giorni fa era ancora inedito. Poi l'Osservatore Romano lo ha diffuso nell'edizione dell'11 ottobre anticipando la pubblicazione di un numero speciale sul Concilio Vaticano II, di cui lo stesso scritto è introduttivo. Si tratta della lettura personale e al tempo stesso interessante che il Santo Padre Benedetto XVI fa della "giornata splendida" in cui venne aperta l'Assise conciliare, raccontando di prima mano anche alcuni retroscena "operativi" che hanno poi accompagnato i lunghi mesi di lavoro dell'assemblea.

A differenza dei precedenti raduni ecclesiali - racconta il Papa -, in questo caso "non c'era un problema particolare da risolvere", ma talmente era forte la percezione, nella Chiesa, di un clima di "straordinaria attesa". Principalmente perché quel "cristianesimo, che aveva costruito e plasmato il mondo occidentale, sembrava perdere sempre più la sua forza efficace". E qui si comprende meglio anche ciò che Papa Giovanni XXIII intendeva con la parola "aggiornamento", che divenne quasi un elemento programmatico del Concilio: ridare alla cristianità quella forza e capacità di modellare il futuro dell'umanità.

venerdì 12 ottobre 2012

Benedetto XVI: il cristianesimo è un albero sempre giovane

Il Cristianesimo è un albero sempre giovane, in "perenne 'aurora', che non si riduce "al metro di ciò che ci piace" o a ciò che l'opinione pubblica ci impone. La sua diffusione, d'altro canto, si nutre della forza di coloro che hanno "radici profonde in Dio" e vivono "con purezza la propria fede" evitando di adeguarsi al "momento che passa". Un simile cammino è anche ciò che conduce alla santità, che è in definitiva il desiderio di Dio per ciascun uomo ed anche "il vero volto della Chiesa". 

Benedetto XVI ha condiviso queste riflessioni con un gruppo di padri conciliari ancora viventi ricevuti in udienza questa mattina nella Sala Clementina insieme ai Patriarchi e Arcivescovi delle Chiese orientali cattoliche e a numerosi Presidenti delle Conferenze Episcopali del Mondo, e con i quali si è poi intrattenuto a pranzo.

giovedì 11 ottobre 2012

Benedetto XVI apre ufficialmente l'Anno della Fede: un pellegrinaggio nei deserti del mondo contemporaneo

"Con grande gioia, a 50 anni dall'apertura del Concilio Vaticano II, diamo inizio all'Anno della fede". Benedetto XVI ha ufficialmente aperto questa mattina la speciale ricorrenza che accompagnerà il cammino della Chiesa per il prossimo anno. Alla Solenne celebrazione in Piazza San Pietro hanno preso parte il Patriarca di Costantinopoli, l'Arcivescovo di Canterbury, i Patriarchi e gli Arcivescovi Maggiori delle Chiese Orientali Cattoliche, i Presidenti delle Conferenze Episcopali e alcuni Padri conciliari.

Nell'omelia il Papa ha tracciato in sintesi il senso di questo Anno della fede - "ricorrenza significativa" - ancorandolo principalmente al Concilio Vaticano II, ma anche a tutto il cammino compiuto dalla Chiesa a partire da quella iniziativa ecumenica, fino al Grande Giubileo del 2000. Un legame coerente che ha avuto "profonda e piena convergenza" su Cristo, "centro del cosmo e della storia" e "sull'ansia apostolica di annunciarlo al mondo".

mercoledì 10 ottobre 2012

Benedetto XVI: ritornare ai documenti del Concilio e liberarli dalla massa di pubblicazioni che li hanno oscurati

Liberare i documenti del Concilio Vaticano II dalla "massa di pubblicazioni" che in tutti questi anni li hanno nascosti, e attingervi per permettere "alla nave della Chiesa di procedere in mare aperto" verso una meta sicura. Ecco il primo imperativo che Benedetto XVI affida al popolo di Dio nell'Anno della fede, a poche ore dalla sua apertura. Lo ha espresso durante la riflessione sul "grande affresco" dipinto "sotto la guida dello Spirito Santo" che è stato il Concilio Vaticano II, condivisa questa mattina nella consueta Udienza del mercoledì.

martedì 9 ottobre 2012

Sinodo NE, Benedetto XVI: Dio non è più il grande sconosciuto e noi siamo suoi cooperatori

Dio "non è più il grande sconosciuto", "ha parlato", "è entrato nella storia" attraverso Gesù Cristo, che "è la sua Parola", e questa è la nostra salvezza. 
Il nostro camminare nel mondo, però, non è una "nostra pura decisione", ma deriva dall'iniziativa di Dio che ci precede e ci chiama ad essere suoi cooperatori. Egli, "che è sempre l'inizio", ci coinvolge in questa attività di annuncio della sua Parola, di trasmissione del "Vangelo", che in definitiva vuol dire proprio: "Dio ha rotto il suo silenzio, Dio ha parlato".
Quanto alla Chiesa, essa non nasce da una sorta di "costituente" tra gli Apostoli, ma dalla loro attesa nella preghiera, consapevoli "che solo Dio stesso può creare la sua Chiesa", perché senza di Lui "le nostre cose sono solo le nostre e sono insufficienti".

lunedì 8 ottobre 2012

Benedetto XVI apre il Sinodo sulla nuova evangelizzazione: la santità non conosce barriere culturali

Gesù Cristo è il punto centrale e terminale dell'evangelizzazione, mentre il Crocifisso è "per eccellenza" il segno distintivo di chi annuncia il Vangelo. Quanto alla Chiesa - "che esiste per evangelizzare" - essa ha il compito di favorire un nuovo incontro con il Signore a quelle persone che, pur essendo battezzate, non vi fanno più riferimento. Così si è espresso Benedetto XVI, nella Messa di apertura del Sinodo dei Vescovi sul tema della nuova evangelizzazione, domenica 7 ottobre 2012, durante la quale ha anche proclamato Dottori della Chiesa San Giovanni d'Avila e Santa Ildegarda di Bingen.

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