"Abbiamo visto che la Chiesa anche oggi benché soffra tanto, come sappiamo, tuttavia è una Chiesa gioiosa, non è una Chiesa invecchiata, ma abbiamo visto che la Chiesa è giovane e che la fede crea gioia" (Benedetto XVI, 29 luglio 2010)

lunedì 6 dicembre 2010

Con i “discernment groups” aumentano le vocazioni in Inghilterra e Galles

“E’ merito dei 'discernment groups', gruppi che aiutano a esplorare la possibilità di una vocazione in un modo diverso rispetto al passato, se le chiamate alla vita sacerdotale sono le più alte degli ultimi dieci anni”. Così il monaco benedettino Christopher Jamison, nominato due mesi e mezzo fa direttore dell’Ufficio nazionale delle vocazioni, noto per i suoi programmi con la BBC, “The monastery” e “The big silence” e autore di “Trovare rifugio”, pubblicato da Mondadori, commenta i nuovi dati sulle vocazioni in Inghilterra e Galles secondo i quali 56 uomini hanno cominciato il loro viaggio verso il sacerdozio quest’anno, una cifra record per gli ultimi tempi.

“Nel 2001 questa cifra era bassissima, ma è andata crescendo anno dopo anno. I discernment groups si ispirano ai gruppi Samuele che il cardinale Martini avviò, nell’arcidiocesi di Milano nell’anno pastorale 1989-1990”, spiega Christopher Jamison. “Sono aperti sia a uomini che a donne. Chi vi partecipa cerca di capire che cosa Dio vuole che si faccia, il che non necessariamente è il sacerdozio ma può essere qualsiasi altra strada, anche il matrimonio. Gli incontri si inseriscono nella vita normale di questi giovani senza che debbano rinunciare a quello che stanno facendo”.

Programmi di questo tipo esistono in molte diocesi e ordini religiosi. Quello della diocesi di Westminster si chiama “Quo vadis?” a Worth abbey invece “Compass”.

“Con i discernment groups allarghiamo il numero di coloro che riflettono sulla propria vocazione e in questo modo aumentano anche i potenziali sacerdoti”, spiega padre Jamison.

“Quando si prende seriamente l’intuizione di Newman, il grande patrono delle vocazioni, che ha detto che “Dio mi ha creato per un compito particolare nella vita”, allora un numero maggiore scopre la propria chiamata alla vita religiosa. Chi non segue questa chiamata diventa molto infelice nella vita”.

Questa estate a Birmingham è stato organizzato un festival dal titolo “Invocation” per promuovere una cultura delle vocazione. Hanno partecipato circa trecento giovani dai 16 ai 35 anni. L’evento è stato così popolare che verrà ripetuto il prossimo anno.

“Stiamo anche diffondendo materiale nelle scuole e i responsabili dei giovani stanno sviluppando nuovi approcci per diffondere il Vangelo. A Birmingham diverse scuole mi hanno invitato a parlare agli alunni e penso che qualche nuova iniziativa interessante uscirà da questi incontri”, continua padre Jamison, “Anche la partecipazione a giornate come la “Giornata mondiale della gioventù” è una esperienza che apre gli occhi di molti alla ricchezza della vita della chiesa. E siamo già a buon punto con i preparativi per questo evento”.

-Sir-

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