"Abbiamo visto che la Chiesa anche oggi benché soffra tanto, come sappiamo, tuttavia è una Chiesa gioiosa, non è una Chiesa invecchiata, ma abbiamo visto che la Chiesa è giovane e che la fede crea gioia" (Benedetto XVI, 29 luglio 2010)

domenica 20 gennaio 2013

Benedetto XVI: il servizio della carità non può prescindere dalla dimensione profetica della fede

Il servizio della carità della Chiesa non può prescindere dalla "dimensione profetica" della fede, in quanto essa ne costituisce "il principio di discernimento", soprattutto "nel contesto attuale" caratterizzato da molte "ombre che oscurano il progetto di Dio". Lo ha detto Benedetto XVI ricevendo in Udienza i partecipanti alla Plenaria del Pontificio Consiglio "Cor Unum". 

Dopo aver elencato le tante "idolatrie" che schiavizzano l'uomo contemporaneo, il Papa ha proposto dunque "la fede e il sano discernimento cristiano" come freno di "una deriva negativa per l'uomo, anche se si traveste di buoni sentimenti all'insegna di un presunto progresso, o di presunti diritti, o di un presunto umanesimo".

Al contrario, si tratta di "gravi ideologie", a cominciare ad esempio dal "capitalismo selvaggio", che "col suo culto del profitto" ha generato "crisi, disuguaglianze e miseria". C'è poi l'esplosivo connubio "tra una visione materialistica dell'uomo e il grande sviluppo della tecnologia" che professa un'antropologia in fondo "atea", perché "presuppone che l'uomo si riduca a funzioni autonome" e quindi prescinda da Dio e "dalla dimensione propriamente spirituale e dall'orizzonte ultraterreno".

In questo contesto pericoloso, "ciò che è tecnicamente possibile diventa moralmente lecito" e così "ogni esperimento risulta accettabile, ogni politica demografica consentita, ogni manipolazione legittimata". "L'insidia più temibile", resta comunque quella della "radicale negazione della creaturalità e filialità dell'uomo", che in questo modo "finisce in una drammatica solitudine".


Quanti operano nelle attività caritative della Chiesa devono perciò avere a cuore il superamento di queste "tentazioni culturali" ed esercitare una "vigilanza critica", ad esempio rifiutando "finanziamenti e collaborazioni" da parte di quelle organizzazioni o progetti "in contrasto con l'antropologia cristiana".

"La visione cristiana dell'uomo", ha ribadito Benedetto XVI, "è un grande sì alla dignità della persona" chiamata ad una comunione "filiale, umile e fiduciosa" con Dio, ed un "grande sì alla dignità e bellezza del matrimonio come espressione di fedele e feconda alleanza tra uomo e donna". Una reciprocità (maschile e femminile) che a sua volta "è espressione della bellezza della natura voluta dal Creatore", radicalmente contrastata invece da "filosofie come quella del gender".

"L'incontro con Cristo" e la fedeltà alla "vera dignità" dell'uomo, sono pertanto la risposta alle "sfide epocali" del giorno d'oggi, ha concluso il Papa.

Giovanni Tridente

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