"Dio si fa uomo come noi per donarci una speranza che è certezza: se lo seguiamo, se viviamo con coerenza la nostra vita cristiana, Egli ci attirerà a Sé" e "nel nostro cuore ci sarà la vera gioia e la vera pace, anche nelle difficoltà, anche nei moneti di debolezza". È questa la sintesi dell'Omelia che Benedetto XVI ha tenuto nella Messa domenicale "Gaudete" - III Domenica di Avvento - celebrata ieri presso la parrocchia romana di San Patrizio a Colle Prenestino.
Commentando le letture della liturgia, il Papa ha ricordato come "gioia" e "conversione" siano i due cardini che ci devono accompagnare nel cammino verso il Natale, per accogliere la venuta del Signore in mezzo a noi.
Gioia, innanzitutto, perché se siamo "certi della presenza del Signore, che da sola basta a rasserenare e rallegrare i cuori", non abbiamo più "alcun motivo di sfiducia, di scoraggiamento, di tristezza, qualunque sia la situazione che si deve affrontare".
Spetta a noi "riflettere se realmente siamo consapevoli" di questa "nuova relazione con Dio", portatore della "vera gioia" e luce per i nostri cammini spesso oppressi "dalle tenebre e dall'egoismo".
Altro motivo per rallegrasi sta nel fatto che "anche quando noi ci allontaniamo" - ad esempio attraverso il peccato - "Egli non cessa di amarci e continua ad esserci vicino con la sua misericordia", e perciò è inutile "angustiarci" perché Dio "non respinge mai le nostre preghiere".
Ma cosa bisogna fare per prepararsi bene alla venuta del Signore? "Niente di straordinario, ma che ciascuno viva secondo criteri di solidarietà e di giustizia", "in rettitudine e bontà".
Il Papa ha poi invitato tutti i parrocchiani presenti - ma si può estendere l'invito a ciascun battezzato - a riscoprire e vivere la Messa domenicale, ad accostarsi con regolarità al sacramento della Riconciliazione, a "far crescere e consolidare l'esperienza della catechesi".
Ha infine spronato i giovani a sentirsi "veri protagonisti della nuova evangelizzazione, mettendo le vostre fresche energie, il vostro entusiasmo e le vostre capacità a servizio di Dio e degli altri, nella comunità".
Giovanni Tridente
lunedì 17 dicembre 2012
Benedetto XVI: La venuta del Signore fa superare sfiducia, scoraggiamento e tristezza
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benedetto xvi
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