Da ieri, 28 luglio, e fino a Domenica 31, è in corso a Fiuggi la quarta edizione del Fiuggi Family Festival, la manifestazione dedicata al cinema per tutta la famiglia, che come di consueto vedrà anteprime, film inediti in concorso, retrospettive e una serie di incontri, convegni e dibattiti su molti temi di ampio interesse sociale e culturale.
Il Festival è nato nel 2008, per iniziativa del compianto Gianni Astrei (morì per un tragico incidente di montagna il 1 maggio 2009), pediatra padre di quattro figli, membro del Direttivo nazionale del Forum delle Associazioni Familiari (dove rappresentava il Movimento per la Vita) che dopo il Family Day fece una semplice ma cruciale riflessione: come è possibile che i milioni di persone che in occasioni come questa si ritrovano in Piazza San Giovanni non abbiano praticamente nessuna visibilità sui grandi media? Come mai il mondo dell’associazionismo familiare, così vivo, così impegnato, così attivo, non ha risonanza nei grandi media che formano l’opinione comune, cioè nella televisione e nel cinema?
Da qui l’idea di creare un appuntamento annuale con molteplici obiettivi, fatti propri con grande slancio dalla moglie di Astrei, ora Presidente del Festival, Antonella Bevere. Se l’obiettivo immediato è dare un’occasione a molte famiglie di una vacanza intelligente, di fruire di un cinema "amico", divertente e/o interessante e arricchente, gli obiettivi di fondo erano molteplici e altrettanto importanti.
Uno di questi è dare visibilità a un cinema ben fatto e ricco di valori che spesso ha difficoltà a trovare una distribuzione: per questo negli anni scorsi a Fiuggi ci sono state le prime proiezioni italiane di film come Bella, la pellicola pro-life che poi ha avuto una sua circolazione nelle sale e in dvd, e la unica proiezione in una sala italiana di The Blind Side, film che ha fatto vincere l’Oscar a Sandra Bullock, e che negli Stati Uniti ha incassato più di 250 milioni di dollari, ma in Italia non era stato distribuito in sala…
Ma l’obiettivo di fondo del Festival è anche e soprattutto quello di creare legami sempre più ampi e diversificati fra le diverse realtà dell’associazionismo familiare e tutto il mondo della comunicazione, perché possa conoscere meglio il mondo delle famiglie "reali" del Paese (ricordo bene lo stupore di un regista importante a Fiuggi nel vedere tante famiglie con vari figli, sportive e simpatiche) e perché le famiglie stesse possano trovare occasioni di rendersi visibili sui media (sia al cinema, che in televisione) e far "raccontare" qualcosa di più delle loro gioie, delle loro fatiche, dei loro problemi, facendo uscire tv e cinema dai cliché più diffusi e ormai ripetuti all’infinito (le storie di "accettazione" dell’omosessualità, le storie di relazioni sessuali con tutti gli incroci possibili e immaginabili - ormai anche fra insegnanti e studenti -, l’adulterio come medicina della coppia, ecc.).
Per la direzione artistica del Festival, quest’anno è stata chiamata (dopo Andrea Piersanti e Alessandro Zaccuri) Mussi Bollini, dirigente Rai che per lunghi anni ha guidato i programmi per bambini dell’emittente pubblica.
Inoltre negli anni scorsi, per esempio, sono stati premiati alcuni dirigenti televisivi che si sono distinti nella loro carriera per un’attenzione particolare ai valori familiari nel loro lavoro: Federico Di Chio, di Mediaset, e Jaime Ondarza, del gruppo Cartoon Network, che - fra l’altro - hanno avuto un ruolo fondamentale nella nascita del primo canale televisivo free per bambini del digitale terrestre, Boing, un canale che ha avuto un grande successo ed è stato a lungo il più visto fra tutti i canali del digitale terrestre.
Qui tocchiamo un punto importante: chiedere un intrattenimento "amico della famiglia" non è un’utopia irrealizzabile ed economicamente insostenibile. Quest’anno i tre film di maggiore incasso in Italia (Che bella giornata, Benvenuti al Sud e La banda dei Babbi Natale) sono tutti e tre film che sono adattissimi a un pubblico familiare, e molto positivi dal punto di vista dei valori. Segno che, quando il record era dei vari "Natale a…" (quest’anno il film della serie è giunto quarto a una netta distanza dai primi) il problema era dato anche e soprattutto dall’assenza di alternative valide. La scelta di Gennaro Nunziante come Presidente della giuria ha anche il senso di ricordare tutto questo.
Ovviamente il Festival farà anche delle proposte di maggior impegno (che peraltro ci sono sempre state), da documentari a film come il vincitore dell’Oscar 2011 per il miglior film straniero In un mondo migliore. Ci sarà spazio anche per il lavoro dei giovani, con alcuni cortometraggi realizzati a New York da studenti dell’Università Cattolica e alcuni corti che hanno vinto un importante premio internazionale a Los Angeles, l’Angelus Student Film Festival, che negli ultimi anni ha premiato corti che poi raggiungono la nomination o vincono l’Oscar.
Oltre ad alcuni film per ragazzi (per esempio l’anteprima del secondo divertente film della serie Diario di una schiappa), un’altra anteprima succosa sarà quella del film di Roland Joffé (il regista di Mission e di Urla dal silenzio), There Be Dragons, ambientato principalmente negli anni della guerra civile spagnola, e in cui il co-protagonista è san Josemaría Escrivá, il fondatore dell’Opus Dei. There Be Dragons verrà distribuito nelle sale italiane in autunno.
Altrettanto interessante si presenta il programma dei film in concorso: l’autore di questo articolo ha già visto un film cinese molto bello, Ocean’s Heaven, di una promettente regista quarantenne, Xue Xiaolu; fra i favoriti del concorso, ci si attende molto anche da un film spagnolo, il cui titolo internazionale è Ways to Live Forever ("Vivere per sempre"), di un assai promettente regista, Gustavo Ron, che aveva esordito con una bella e delicata commedia romantica, Mia Sarah, qualche anno fa, anch’essa in concorso a Fiuggi nella prima edizione.
Il Forum delle Associazioni Familiari ha anche quest’anno appoggiato decisamente il Festival e il suo presidente, Francesco Belletti sarà ancora una volta presente. Che questo Festival possa diventare un appuntamento centrale della vita culturale nazionale e l’occasione di incontro per molte persone che, nel mondo dello spettacolo e dell’intrattenimento, sono animate da una evangelica "buona volontà", e quindi fermento di nuovi progetti e iniziative, dipenderà ovviamente anche da quanto tutto il mondo di riferimento di questo Festival farà sentire la sua presenza, il suo appoggio, la sua partecipazione.
Ormai il FFF ha mosso i primi passi, è conosciuto, ha un nome. Ora è tempo che cresca, e cresca in fretta.
Armando Fumagalli (La Bussola)
Per seguire la kermesse: http://www.fiuggifamilyfestival.org/