Non è semplice, ad ogni ricorrenza, fare un riassunto esaustivo ed esemplificativo delle più importanti “novità” rappresentate dall’evento che si commemora o dal personaggio che si celebra.
2013 – LA VISITA A LAMPEDUSA, L’ISOLA DEGLI IMMIGRATI MORTI IN MARE
La prima istantanea che ha caratterizzato l’avanzare di Papa Francesco come pastore del Popolo di Dio e pellegrino verso le periferie esistenziali rimarrà quella del suo inconsueto viaggio all’isola di Lampedusa, nel Sud Italia, a pochi mesi dall’elezione. Fu la prima vera uscita dai confini del Vaticano, ma anche la più drammatica e toccante. Dall’isola-tomba di centinaia e centinaia di migranti dei quali non conosceremo mai i nomi si levò quel forte grido alle coscienze di ciascuno “perché ciò che è accaduto non si ripeta”. Sappiamo poi che purtroppo non è stato affatto così, ma il richiamo del Pontefice resta e continua a essere un monito contro l’indifferenza.
2014 – IL VIAGGIO IN TERRA SANTA
Il primo vero grande Pellegrinaggio del pontificato è stato forse il Viaggio apostolico in Terra Santa nel maggio del 2014, in occasione del 50º anniversario dell’incontro a Gerusalemme tra San Paolo VI e il Patriarca Atenagora. 16 discorsi in tre giorni, e la commovente visita al Memoriale di Yad Vashem, con la condanna senza mezzi termini del terrorismo, che “è male nella sua origine ed è male nei suoi risultati”. Male che nasce dall’odio e che distrugge, che portò il Santo Padre a esprimere vergogna per la profanazione che l’uomo era riuscito a fare verso la principale opera della creazione di Dio, sé stesso.
2015 – LAUDATO SI’
Il 2015 è l’anno della seconda Enciclica di Papa Francesco, quella dedicata alla cura della casa comune Laudato si’, nata dalla consapevolezza di porre fine all’uso irresponsabile e all’abuso dei beni che Dio ci ha affidato con la creazione. Un percorso di riflessione che riprendeva già gli inviti alla “conversione ecologica globale” di San Giovanni Paolo II e le preoccupazioni per le ferite prodotte per il nostro comportamento irresponsabile suggerite da Benedetto XVI. La chiave portata dall’attuale Pontefice sarà quel “tutto è connesso” che richiama alla nostra responsabilità di riconoscere che ogni nostro comportamento squilibrato ha inevitabilmente conseguenze nelle esistenze di tutti gli altri nostri fratelli. E la pandemia che stiamo vivendo è qui a dimostrarcelo.
2016 – IL GIUBILEO DELLA MISERICORDIA
Il 2016 è stato invece l’Anno del primo Giubileo esteso in
tutto il mondo, quello della Misericordia, con l’apertura delle Porte Sante in
tutte le diocesi, in ogni confine della terra, a cominciare da quella simbolica
di Bangui, nella Repubblica Centrafricana. Furono anche quelli una scelta e un
messaggio inequivocabili: la misericordia di Dio non conosce limiti, e agisce a
maggior ragione in quelle vicende – e in quei cuori – che hanno necessità di
essere perdonati e in un certo senso “ricostruiti”. Sarà un anno molto
particolare, che registrerà nella sola Città di Roma l’arrivo di oltre 21
milioni di pellegrini. Da lì nasceranno i “Venerdì della misericordia” e la
“Domenica della Parola di Dio”.
2017 – PELLEGRINO A FATIMA DALLA MADRE
La presenza della Vergine Maria è una costante del Pontificato. Emblematiche sono le visite del Papa alla Basilica di Santa Maria Maggiore per rendere omaggio alla Salus Populi Romani, non a caso la prima compiuta già il giorno successivo all’elezione, e poi all’inizio e alla fine di ogni Viaggio apostolico all’estero. Nel 2017 invece Papa Francesco si è recato direttamente al Santuario di Nostra Signora di Fatima per il centenario delle Apparizioni della Vergine Maria, e da lì ha ribadito a gran voce: “abbiamo una Madre, abbiamo una Madre”. Ha quindi invitato tutti a essere nel mondo “sentinelle del mattino” per mostrare il volto giovane e bello della Chiesa, “che risplende quando è missionaria, accogliente, libera, fedele, povera di mezzi e ricca di amore”.
2018 – L’ACCORDO CON LA CINA
Dopo anni di tentativi e tante sofferenze, il 22 settembre 2018 a Pechino è stato firmato l’Accordo Provvisorio tra la Santa Sede e la Repubblica Popolare Cinese sulla nomina dei Vescovi, mettendo così fine di fatto all’esistenza di una “doppia Chiesa” in Cina. In una lettera a tutto il popolo del paese asiatico e alla Chiesa universale Papa Francesco ha ricordato innanzitutto il tesoro spirituale lasciato dalle esperienze dolorose di quanti hanno sofferto negli anni per testimoniare la loro fede. Ma ha reso grazie per lo spiraglio verso la completa unità e una più diffusa e libera evangelizzazione di quelle terre avviate dall’Accordo. Dopo due anni, il documento è stato rinnovato per un ulteriore biennio fino al 2022.
2019 – IL SUMMIT SUGLI ABUSI
Non tutte le cartoline a volte sono belle; alcune possono ritrarre anche ferite dolorose come è il caso della triste vicenda degli abusi nella Chiesa verso i minori. Un processo di presa di coscienza che va avanti da molti anni e che ha mostrato la crudezza di situazioni in cui è mancata trasparenza e responsabilità a più livelli. Un nervo scoperto che Papa Francesco non ha avuto paura di portare alle estreme conseguenze, rendendo prioritaria la lotta a quello che in più occasioni ha definito come cancro. Il 2019 arriva finalmente un summit ad ampio spettro con i vescovi seduti ad ascoltare testimonianze di persone abusate. Da lì sono poi nate molte altre iniziative, anche legislative per mettere un freno a complicità e inadempienze e privilegiare l’attenzione alle vittime.
2020 – LA SOLITUDINE DELLA PANDEMIA
L’ultima cartolina di questi primi otto anni del pontificato è anch’essa abbastanza triste, legata all’emergenza sanitaria per la pandemia di Covid-19, di cui ancora non si vede l’orizzonte di soluzione. Ritrae Papa Francesco solitario, in una Piazza San Pietro deserta bagnata dalla pioggia. Un momento spiritualmente forte, in cui si è pregato per la fine di questa tragedia che ha già causato oltre due milioni e mezzo di morti. Di quella sera resta la preghiera al Signore a “non lasciarci in balia della tempesta” e la consapevolezza che “nessuno si salva da solo”. Fede e speranza, che da quel momento porteranno il Santo Padre a compiere una serie di iniziative di vicinanza al Popolo di Dio fiaccato dal timore e dalla solitudine. C’è ancora bisogno di riprendere quelle parole e ricordarci ancora oggi di “abbracciare il Signore per abbracciare la speranza”.
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2021 – IL VIAGGIO DELLA FRATELLANZA
Dal 2021 non possiamo dire molto, siamo ancora all’inizio,
ecco perché le 8 cartoline. Ma sarà interessante tenere d’occhio il recente
viaggio in Iraq, compiuto dal Papa come pellegrino di fratellanza verso la
terra di Abramo, dove tutto ha avuto inizio. Un Paese che dopo la tragedia
delle tante guerre e dell’odio va ancora ricostruito. Come le nostre vite. Con
la vicinanza del Papa e della Chiesa.