"Abbiamo visto che la Chiesa anche oggi benché soffra tanto, come sappiamo, tuttavia è una Chiesa gioiosa, non è una Chiesa invecchiata, ma abbiamo visto che la Chiesa è giovane e che la fede crea gioia" (Benedetto XVI, 29 luglio 2010)

giovedì 8 febbraio 2018

Di fake news e di giornalisti, note a margine


Se c'è una cosa buona del falso dibattito sulle #fakenews è che ormai è aumentato il sospetto su tutto ciò che viene messo in circolazione, dai giornali mainstream a qualunque sorta di spazio sul web.

Se prima la fiducia verso la "stampa" era in calo, adesso possiamo dire che sta oltrepassando (in negativo, ovviamente) l'asse delle ascisse.

Attenzione, però, a farsi prendere dallo scoraggiamento: ora come ora (right now) siamo noi ad avere in mano le chiavi (la rete?) per invertire la rotta.

Se vedete in giro dei giornalisti:
  • spronateli ad avere un sussulto di responsabilità;
  • siate loro riconoscenti quando li vedete affaticati (e non affrettati) nel ricostruire ciò che accade;
  • consigliate loro qualche ulteriore pista di riflessione a cui voi stessi siete casomai giunti dopo attento discernimento;
  • siate pazienti quando sbagliano ma inflessibili se notate malizia o malafede;
  • correggeteli amabilmente quando l'errore è talmente evidente (e a volte banale);
  • evitate di rilanciare senza opportuna verifica (e un congruo margine di tempo) ciò che notate essere stato scritto d'impatto e senza il giusto contesto;
  • diffidate da chi confonde opinioni spicciole (legittime ma limitate) con l'informazione e l'approfondimento;
  • insomma, sosteneteli, incoraggiateli, apprezzateli, mostrate loro vicinanza e fateveli amici.
L'amicizia risolve tutto.

(e ricordate, le #fakenews non esistono!)

P.S. Integrazione suggerita da Gigio-Luigi Rancilio, che condivido: "il primo passo per fare buon giornalismo è riuscire a fare #silenzio dentro di noi".

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