"Abbiamo visto che la Chiesa anche oggi benché soffra tanto, come sappiamo, tuttavia è una Chiesa gioiosa, non è una Chiesa invecchiata, ma abbiamo visto che la Chiesa è giovane e che la fede crea gioia" (Benedetto XVI, 29 luglio 2010)

martedì 16 gennaio 2018

In estrema sintesi, cosa insegna la vicenda Vaticano-Ploumen (leader abortista)


Il 22 giugno 2017 Papa Francesco riceve in Vaticano i Reali d’Olanda. Nella delegazione è presente anche l’allora ministro per il commercio e lo sviluppo alla cooperazione Lilianne Ploumen.

Il 22 dicembre 2017 (esattamente sei mesi dopo), sul canale Youtube della radio olandese BNR Nieuwsradio compare un video (che al momento conta circa 9.600 visualizzazioni) in cui la Ploumen da’ notizia di un “premio” ricevuto dal Vaticano, e nello specifico dal Papa. Si tratta di un estratto di un’intervista più lunga mandata in onda dall’emittente olandese.

Il 12 gennaio 2018 la notizia comincia a diffondersi in ambito inglese ed americano, per poi approdare il giorno dopo anche in Italia, e quindi su alcuni giornali.

Il 15 gennaio 2018 la Sala Stampa della Santa Sede conferma la consegna dell’onorificenza a tutta la delegazione che accompagnava i Reali olandesi il 22 giugno dell’anno scorso come fatto di “prassi diplomatica dello scambio di onorificenze”.

Cosa si sa

Secondo quello che si apprende all’inizio dalla stessa protagonista, Lilianne Ploumen avrebbe ricevuto la medaglia di cavaliere dell’Ordine Pontificio di San Gregorio Magno.

Si tratta di un’onorificenza di un ordine cavalleresco (risalente al 1831) che viene conferita a persone che si siano particolarmente distinte nel loro servizio alla Santa Sede, alla Chiesa e in generale alla cattolicità.

Normalmente – stando alle disposizioni della Santa Sede del 2001 relative al conferimento delle onorificenze pontificie – si riceve su proposta di un Vescovo diocesano fatta alla Nunziatura Apostolica , che poi provvede a trasmetterla alla Segreteria di Stato. La richiesta, accompagnata dal curriculum vitae dei candidati, prevede anche una descrizione accurata delle benemerenze acquisite nei riguardi della Chiesa.

Il conferimento ha destato prontamente scandalo perché la Ploumen è una riconosciuta leader a favore dell’aborto, che ha dedicato quasi tutta la sua attività politica e personale a favore di questo tema, creando anche un’apposita ONG.

Cosa ha dichiarato la Ploumen

Nell’intervista rilasciata alla BNR, secondo la trascrizione pubblicata da Marco Tosatti, la Ploumen dice diverse cose interessanti: intanto scambia l’onorificenza per un “premio”, specifica che non è menzionato l’aborto come motivo del conferimento (e ci mancherebbe!) ma afferma di considerare questo riconoscimento come un’approvazione delle sue battaglie a favore dell’aborto, appunto.

La vera notizia è che la protagonista conferma una sua attività di lobby verso “il Vaticano”, soprattutto “negli anni passati” con molti investimenti di contatti, “perché il Vaticano, specialmente sotto i papi precedenti, aveva un atteggiamento piuttosto rigido quando si trattava dei diritti delle ragazze e delle donne…”. E aggiunge: “e quello non cambierà nel breve periodo, non bisogna farsi illusioni su questo. Ma ci sono alcune aree forse dove possiamo comunque cooperare”.

Poi il giornalista le chiede: “e allora lei è così pragmatica che se il papa o il Vaticano può essere di aiuto nella sua missione… anche se loro non approvano…”. E la sua risposta: “Sì, naturalmente”.

Cosa ha specificato la Santa Sede

Nella prima dichiarazione utile della Sala Stampa vaticana, viene ovviamente specificato che trattandosi di prassi diplomatica dello scambio di onorificenze fra Delegazioni in occasioni di Visite ufficiali di Capi di Stato o di Governo in Vaticano, la consegna della medaglia non è “minimamente un placet alla politica in favore dell’aborto e del controllo delle nascite di cui si fa promotrice la signora Ploumen”.


Cosa insegna la vicenda

Tutta questa vicenda sembra insegnare, a bocce ferme, almeno cinque cose:

* Se l’onorificenza dell’ordine di San Gregorio Magno viene consegnata normalmente alle Delegazioni in occasione delle Visite ufficiali di Capi di Stato, essa probabilmente non ha più il valore che poteva avere un tempo, o quanto meno fino a poco dopo il 2001, quando si ha conoscenza dell’apposita prassi per il suo ottenimento. Certamente, questo non sarebbe facilmente digeribile da chi invece ha ricevuto il riconoscimento per giusti meriti.

* Se la medaglia non ha più il valore di un tempo, potrebbe addirittura essere associata a qualunque altra gadgettistica, e in ogni caso non è un segno di apprezzamento per chiunque la riceva, ma solo un dono, forse un po’ barocco ma tant’è. Ciò spiegherebbe anche perché è tuttora facile procurarsela su qualche sito di commercio online, dove è disponibile a poco più di 100 euro, compreso l’astuccio.

* Le parole della stessa Ploumen trascritte da Tosatti confermano in un certo senso la “strategia” della leader olandese, e cioè trovare qualunque modo per “convincere” il Vaticano a cambiare idea sui temi dell’aborto e del controllo delle nascite. La Ploumen è però convinta che si tratta di un’impresa non proprio semplice: “non bisogna farsi illusioni”. Certamente, l’occasione le è stata servita su un piatto d’argento.

* Consegnando questa onorificenza, “il Vaticano” (evidentemente c’è qualcuno di concreto che ha curato il protocollo pontificio e ha deciso quella mattina del 22 giugno di scambiare proprio la medaglia di San Gregorio Magno piuttosto che qualche altra cosa) ha fatto senz’altro un grave errore di opportunità – e tutti gli altri che possono seguirne –, però alla fine questo ha permesso di accendere i riflettori sulle reali intenzioni di alcuni personaggi.

* Limitarsi a gridare allo scandalo senza approfondire come sono andate le cose è un segno di debolezza perché non permette alla verità di emergere. In più, si finisce per fare il gioco di coloro che in un certo senso si vorrebbe “combattere”. Tanto più attraverso i social.

È il caso di dire che non tutto il male viene per nuocere.


Giovanni Tridente

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