"Abbiamo visto che la Chiesa anche oggi benché soffra tanto, come sappiamo, tuttavia è una Chiesa gioiosa, non è una Chiesa invecchiata, ma abbiamo visto che la Chiesa è giovane e che la fede crea gioia" (Benedetto XVI, 29 luglio 2010)

martedì 5 luglio 2016

Francesco e Benedetto, due angeli custodi che si proteggono a vicenda


"Come angeli custodi, il Papa e il Papa emerito si proteggono a vicenda. L'uno sostiene l'altro, a livello umano, a livello spirituale. E così allontanano quelle voci che cercano di marcare le distanze tra di loro, se non addirittura altro ancora. Voci provenienti da certi ambienti e che trovano purtroppo eco sui blog, su internet. Invece i due Papi hanno mandato un messaggio di unità e serenità". Il commento è di don Roberto Regoli, responsabile del dipartimento di storia della Chiesa alla Pontificia Università Gregoriana, autore del libro Oltre la crisi della Chiesa. Il pontificato di Benedetto XVI (Lindau) 2016. Le sue parole si riferiscono alle recenti affermazioni di Papa Francesco - che ha detto di sentirsi custodito dal Papa emerito - e dello stesso Papa emerito che ha affermato di sentirsi protetto dal Pontefice.

Serve una visione storica
Nel suo libro, don Regoli ha voluto proporre una prima riflessione, compiuta e integrale, sugli otto anni di Pontificato di Benedetto XVI. "Mi rendo conto - spiega - che essendo stato pubblicato a soli tre anni dalla rinuncia, è solo un primo abbozzo, un primo tentativo che richiederà ulteriori approfondimenti". "Ci vorranno forse settant'anni - spiega - prima che siano aperti gli archivi vaticani riguardanti il pontificato di Joseph Ratzinger. Ma è necessario fin da ora applicare una visione storica a questa pagina di storia del papato. Un pontificato non può mai essere letto come un evento a sé stante, isolato da ciò che lo precede e ciò che lo segue. Come accade per il Vangelo, dove un versetto non basta a comprendere un passo".

Gli aspetti notevoli di un pontificato
"Credo che l'aspetto più originale e creativo del pontificato di Benedetto XVI - spiega Regoli - sia legato all'ecumenismo. Per sua iniziativa sono stati posti in essere nuovi meccanismi di comunione, come nel caso della creazione degli ordinariati personali con gli anglicani che crea un modo di governo inedito per entrambe le confessioni. Oppure ai passi compiuti da Papa Ratzinger nel dialogo con il mondo della cultura.Durante il suo pontificato si avviano dei colloqui con figure apicali provenienti da culture molto diverse da quella cattolica. Soprattutto del mondo liberale e del mondo marxista. Si aprono dibattiti legati alla questione cruciale del nostro tempo che è quella antropologica. Notevole anche la rilettura positiva che, a dieci anni di distanza, ha ricevuto il suo famoso discorso pronunciato a Ratisbona sulla inconcepibilità del connubio religione e violenza e sulla necessità di coniugare invece sempre fede e ragione".

Un solo Papa
Sulle conseguenze della rinuncia di Benedetto XVI, don Regoli è molto chiaro: "Come ha ribadito l'arcivescovo Gänswein alla presentazione del mio libro, oggi non ci sono due papi, ma un solo pontefice felicemente regnante. Resta però aperta la questione teologica e canonistica sull'emeritato, la creazione del Papa emerito, che resta una novità da studiare e approfondire".
Fabio Colagrande, RV

2 comments:

Unknown ha detto...

Grazie, Giovanni!

Giovanni Tridente ha detto...

Figurati! Grazie a te.

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