"Abbiamo visto che la Chiesa anche oggi benché soffra tanto, come sappiamo, tuttavia è una Chiesa gioiosa, non è una Chiesa invecchiata, ma abbiamo visto che la Chiesa è giovane e che la fede crea gioia" (Benedetto XVI, 29 luglio 2010)

venerdì 14 dicembre 2012

Benedetto XVI: un'educazione mal garantita e mal assimilata alla base della disfunzione delle istituzioni

Alla base della "disfunzione di alcune istituzioni e di alcuni servizi pubblici e privati" c'è sicuramente "un'educazione mal garantita e mal assimilata", che ha finito per accantonare la morale a totale danno delle giovani generazioni. Lo ha spiegato Benedetto XVI in un bellissimo discorso ai nuovi ambasciatori di Guinea, Saint Vincent e Grenadine, Niger, Zambia, Thailandia, Sri Lanka presso la Santa Sede, ricevuti ieri mattina in Udienza.

Il Papa si è incentrato quindi sul tema dell'educazione che, tra "le numerose sfide della nostra epoca", occupa senz'altro "un posto di primo piano". Basti pensare a come la famiglia e la scuola abbiano perso, ad esempio, la loro capacità di garantire quella "linfa nutritiva" all'esistenza dei giovani, o a quegli insegnanti - "alcuni di loro" - affetti da una competenza parziale in termini cognitivi e carente a livello antropologico. 

Senza dimenticare che i centri educativi appaiono sempre più "incapaci di progetti creativi" "in grado di sedurre i giovani nel loro essere profondo". Tutto comporta nelle giovani generazioni il desiderio sbagliato di volere "aver successo e ottenere rapidamente uno status sociale e professionale importante", trascurando però la formazione e le competenze necessarie.


Da qui l'invito ai governanti ad avere il "coraggio" di promuovere nei giovani "una sana antropologia, base indispensabile per ogni educazione autentica", adoperandosi "per il consolidamento dell'autorità morale", che altro non è che la "chiamata a una coerenza di vita".

In un mondo dove "dire il vero è divenuto sospetto" e "voler vivere nella verità sembra superato e promuoverla sembra essere uno sforzo vano", l'unico modo per garantire un futuro all'umanità è proprio quello di investire "nel rapporto dei bambini e dei giovani con la verità", educandoli "alla rettitudine del cuore e della mente" e "al senso dello sforzo e della perseveranza nelle difficoltà".

"Occorre insegnare loro che ogni atto che la persona umana compie deve essere responsabile e coerente con il suo desiderio d'infinito, e che tale atto accompagna la sua cresita in vista della formazione a un'umanità sempre più fraterna e libera da tentazioni individualiste e materialiste", ha concluso Benedetto XVI.

Giovanni Tridente


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