"Scendere in profondità" permette di giungere alla vera sapienza, imparando "a guardare con verità le proprie azioni", compreso "il male presente in noi e intorno a noi" e iniziare così quel "cammino di conversione" che rende "più saggi e più buoni, più capaci di generare solidarietà e comunione".
Secondo il Papa, se vogliamo davvero "capire il mondo e la vita", non basta "fermarci solo alle notizie", perché molto spesso oscurano i tanti "gesti di amore e di servizio, la fatica quotidiana sopportata con fedeltà e pazienza", che sono ugualmente parte della realtà, anche se "il male fa più rumore".
Durante lo stesso Te Deum di ringraziamento, Benedetto XVI ha avuto un pensiero speciale per la città e la Diocesi di Roma, invitando ad un più attivo "impegno apostolico" a favore delle famiglie, dei giovani, degli operatori pastorali, dei poveri ed emarginati, dei malati e dei disabili, per "annunciare e testimoniare instancabilmente la ricchezza del Vangelo" e fare fronte a quei "contesti culturali" che ostacolano "il radicamento personale e la presenza sociale" della fede.
Giovanni Tridente
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