Dio rivela il suo disegno su ciascuno di noi "nel silenzio", come avviene per tutto ciò che è "veramente grande" e che spesso passa inosservato, e come dimostra la storia dell'Annunciazione alla Vergine Maria. Non serve agitarsi freneticamente, ma riconquistare la capacità di "fermarci, di stare tranquilli" per cogliere davvero la "voce discreta" del Signore e "sintonizzarci" con la sua azione.
D'altro canto, bisogna essere consapevoli che l'uomo da solo non si salva ma ha bisogno della Grazia, dell'Amore "nella sua purezza e bellezza": Dio, la cui potenza "è più forte del male", l'unico che "può colmare i vuoti che l'egoismo provoca nella storia delle persone, delle famiglie, delle nazioni e del mondo".
Soltanto l'amore può salvarci dai vuoti della modernità, veri è propri "inferni", verso cui "la vita umana viene come tirata verso il basso e verso il nulla" e dove "perde di senso e di luce". Attingendo alla purezza della Grazia si immette "nei polmoni intossicati nuovo ossigeno, aria pulita, nuova energia di vita", sapendo che, "per quanto l'uomo possa cadere in basso", "il soffio mite" dell'amore di Dio "può disperdere le nubi più nere" e quindi rendere "la vita bella e ricca di significato anche nelle situazioni più disumane".
L'uomo ritrova in questo modo anche la "gioia autentica", "che non dipende dal possesso delle cose ma è radicata nell'intimo" della persona, come sintetizza il Cristianesimo, annunciando la "vittoria della Grazia sul peccato". Quantunque aderirvi "comporta delle rinunce e una disciplina della mente", ciò si rendere necessario per sradicare "la radice velenosa dell'egoismo, che fa male a se stessi e agli altri".
Emblema massimo di queste tre grandi caratteristiche della fede - silenzio, Grazia e gioia - è Maria, l'Immacolata, come ha spiegato con "semplici pensieri" Benedetto XVI, nel corso del discorso tenuto per il tradizionale atto di venerazione alla statua che si trova in Piazza di Spagna a Roma, l'8 dicembre.
"Maria Immacolata ci insegni ad ascoltare la voce di Dio che parla nel silenzio, ad accogliere la sua Grazia, che ci libera dal peccato e da ogni egoismo, per gustare così la vera gioia", ha concluso il Papa.
Giovanni Tridente
lunedì 10 dicembre 2012
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