"Abbiamo visto che la Chiesa anche oggi benché soffra tanto, come sappiamo, tuttavia è una Chiesa gioiosa, non è una Chiesa invecchiata, ma abbiamo visto che la Chiesa è giovane e che la fede crea gioia" (Benedetto XVI, 29 luglio 2010)

venerdì 12 ottobre 2012

Benedetto XVI: il cristianesimo è un albero sempre giovane

Il Cristianesimo è un albero sempre giovane, in "perenne 'aurora', che non si riduce "al metro di ciò che ci piace" o a ciò che l'opinione pubblica ci impone. La sua diffusione, d'altro canto, si nutre della forza di coloro che hanno "radici profonde in Dio" e vivono "con purezza la propria fede" evitando di adeguarsi al "momento che passa". Un simile cammino è anche ciò che conduce alla santità, che è in definitiva il desiderio di Dio per ciascun uomo ed anche "il vero volto della Chiesa". 

Benedetto XVI ha condiviso queste riflessioni con un gruppo di padri conciliari ancora viventi ricevuti in udienza questa mattina nella Sala Clementina insieme ai Patriarchi e Arcivescovi delle Chiese orientali cattoliche e a numerosi Presidenti delle Conferenze Episcopali del Mondo, e con i quali si è poi intrattenuto a pranzo.


Il Papa ha introdotto il suo saluto ricordando il periodo "così vivace, ricco e fecondo" che è stato il Concilio Vaticano II, e ha voluto ribadire l'esatta contestualizzazione della parola "aggiornamento", che sin dall'inizio aveva contraddistinto e caratterizzato - "quasi in modo programmatico" - i lavori conciliari. Ciò che si intendeva con quella espressione era di portare "l''oggi' che viviamo alla misura dell'evento cristiano" e cioè "l''oggi' del nostro tempo nell''oggi' di Dio". Per cui "aggiornamento" non significa affatto "rottura con la tradizione" ma espressione della sua "continua vitalità" e dimostrazione del fatto che il Cristianesimo è sempre giovane.

Benedetto XVI ha poi auspicato che l'Anno della fede possa rappresentare il "ritorno alla sorgente viva del Vangelo, all'incontro trasformante con la persona di Gesù Cristo", e questo sarà anche il modo migliore per ricordare e commemorare il Concilio.

Dio presente
Negli ultimi interventi il Papa è ritornato più volte sul tema della presenza di Dio nel mondo, che si sperimenta nonostante le tante "strutture del peccato" e di male che non lasciano indenne la stessa Chiesa, "la rete di Pietro", il "campo del Signore". Lo ha fatto anche ieri sera, nel saluto ai partecipanti alla fiaccolata promossa dall'Azione Cattolica Italiana dalla finestra del suo studio. 
Benedetto XVI si è mostrato ancora una volta con la sua profonda umiltà, senza omettere di dire che lo stesso male che ancora imperversa nel modo rende "più sobria" quella gioia e quell'entusiasmo che cinquant'anni prima avevano accompagnato l'inaugurazione dell'assise conciliare. Eppure, nonostante tutto, "il Signore non ci dimentica" e continua a creare "carismi di bontà e di carità che illuminano il mondo e sono per noi garanzia della bontà di Dio". 

La conclusione è un grande messaggio di speranza: "Sì, Cristo vive, è con noi anche oggi e possiamo essere felici anche oggi perché la sua bontà non si spegne; è forte anche oggi!".

Giovanni Tridente

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