"Abbiamo visto che la Chiesa anche oggi benché soffra tanto, come sappiamo, tuttavia è una Chiesa gioiosa, non è una Chiesa invecchiata, ma abbiamo visto che la Chiesa è giovane e che la fede crea gioia" (Benedetto XVI, 29 luglio 2010)

venerdì 16 settembre 2011

La Chiesa italiana e la Caritas in soccorso del Corno d'Africa, dove è in atto una tragedia umanitaria (dimenticata)

Per domenica 18 settembre 2011 la Conferenza episcopale italiana ha indetto una raccolta straordinaria in tutte le chiese d’Italia a sostegno delle iniziative di solidarietà della Caritas italiana, da mesi mobilitata nel Corno d’Africa e nei Paesi limitrofi colpiti da siccità e carestia. Secondo Abba Agos Hayish, segretario generale dell’Ethiopic Catholic Secretariat (Caritas Etiopia), la carestia rischia già di essere “una grande tragedia dimenticata”. 

“Gli aiuti sono arrivati dopo l’appello che abbiamo lanciato, soprattutto dalla rete delle Caritas. Il problema non è la quantità, ma la tempestività con cui giungono le risorse. Un ritardo, in questo momento, può essere fatale per interi villaggi”.

Alla vigilia della colletta, Caritas italiana ricorda l’urgenza della solidarietà verso i milioni di vittime di questa emergenza; “una catastrofe ambientale che, trascurata alle prime avvisaglie, si sta estendendo ad altre aree della regione”. Sono più di 13 milioni le persone colpite soprattutto in Somalia, Kenya, Etiopia e sono 750.000 le persone a rischio di morte nei prossimi quattro mesi.

Continua l’afflusso di profughi dalla Somalia in Kenya e Etiopia, dove nelle ultime settimane si sono riversati anche 20.000 rifugiati dal Sud Sudan in fuga dai conflitti scoppiati in alcune aree del Paese. 

Caritas italiana ha inviato finora 700.000 euro per sostenere le azioni delle Caritas nei Paesi colpiti. Ha lanciato inoltre la campagna di sensibilizzazione “Fame di pane e di futuro” mettendo a disposizione delle Caritas diocesane strumenti per l’approfondimento e l’animazione. 

Le somme raccolte nella colletta di domenica saranno utilizzate per tutte le vittime della siccità soprattutto in Somalia, Kenya, Etiopia, Gibuti, Eritrea e anche in Sud Sudan, Uganda, Tanzania. In Kenya ed Etiopia l’ambito principale di azione è l’aiuto alimentare con la distribuzione di razioni alimentari e l’assistenza nutrizionale e sanitaria a persone vulnerabili. Per l’immediato futuro è necessario agire sulla conservazione dell’acqua e dare sostegno alla ripresa dell’allevamento e dell’agricoltura. 

Per quanto riguarda la Somalia, Caritas italiana sostiene, pur nella precarietà della situazione politica, le attività di Caritas Somalia in varie zone del Paese: distribuzione di viveri a favore di 515 famiglie particolarmente colpite nelle zone circostanti la città di Brava, viveri ed aiuti d’urgenza anche nel Basso Giuba, a favore di 2730 bambini sotto i 5 anni, 945 donne incinte o che allattano, 670 anziani. 

È prevista anche la costruzione di un ambulatorio nella zona di Boqoley e la distribuzione di aiuti in circa 8 campi profughi a Mogadiscio. 

-SIR-

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