"Abbiamo visto che la Chiesa anche oggi benché soffra tanto, come sappiamo, tuttavia è una Chiesa gioiosa, non è una Chiesa invecchiata, ma abbiamo visto che la Chiesa è giovane e che la fede crea gioia" (Benedetto XVI, 29 luglio 2010)

martedì 6 settembre 2011

Le Missioni del Movimento di Vita Cristiana: 25 ragazzi impegnati in un campo di lavoro in Perù

Per tre settimane, nel mese di luglio, 25 ragazzi e ragazze tra i 15 e i 18 anni hanno partecipato ad un campo di lavoro in Perù, facendo un'esperienza missionaria insieme al Movimento di Vita Cristiana, un'associazione internazionale nata in Perù nel 1985 per iniziativa di giovani universitari che si caratterizza per la solidarietà verso i poveri e i malati.

In zone di estrema povertà. Nel 2006 Missioni MVC sbarca in Italia su iniziativa di Fernando Lozada; da allora fino ad oggi, durante i mesi estivi hanno partecipato alle opere di volontariato in Perù più di 100 ragazzi (italiani soprattutto, ma anche spagnoli e svizzeri). 

Quest'anno è partito per 20 giorni un gruppo formato da 25 ragazzi e ragazze tra i 15 e i 18 anni. Durante la prima settimana di lavoro, dal 4 all'8 luglio, il gruppo ha lavorato nell'Asentamiento Humano di Pamplona Alta, una favela a sud della città di Lima. È una zona di povertà estrema, priva di servizi di base come l'acqua e la luce, dalla conformazione aspra, a causa del clima umido e del terreno scosceso. Qui, il gruppo ha costruito una scala di più di cento gradini, che oltre facilitare la circolazione delle persone che devono salire in alto per arrivare alle case (prima c'era solo un sentiero sul quale la gente si inerpicava senza scarpe, con i bimbi in braccio, in mezzo a fanghiglia mista a letame), ottempera a uno dei requisiti che il Comune di Lima esige per normalizzare la situazione di questa zona, occupata dagli anni sessanta da famiglie arrivate dalle montagne per costruirsi un futuro migliore nella capitale.

La seconda settimana.
Un futuro che non si è mai materializzato, visto che la condanna quotidiana di queste famiglie è arrivare a fine giornata, avendo mangiato almeno una volta, riuscire a proteggersi dal freddo e avere in qualche modo cura della propria salute, viste le precarie condizioni igieniche; centinaia di migliaia di persone vivono qui, e chi lavora tira avanti facendo mestieri umili e malpagati. Durante la seconda settimana i ragazzi hanno condiviso la vita di tutti i giorni dei bambini con distrofia muscolare ed altre disabilità nella scuola La Alegría del Señor.

Un momento fondamentale della giornata era dar da mangiare ai bambini che non sono in grado di mangiare da soli: un'esperienza di incontro con la fragilità umana che si è rivelata sconvolgente, per dei ragazzi abituati a una vita di agi e sicurezza e che per la prima volta si trovavano a toccare con mano la miseria e la sofferenza altrui.  "Una sola ora con quei bambini è stata sufficiente a cambiare il mio modo di guardare alle cose  -  racconta un ragazzo. -  Ho capito che non sarei stato più lo stesso di prima".

La terza settimana. E' stata dedicata alla costruzione di case prefabbricate per i terremotati, che si attendevano dal lontano 2007. Si lavorava nel paesino di Santa Barbara, a Cañete, a poco più di un'ora in macchina a sud di Lima, dalla mattina presto fino a che non c'era più luce per poter andare avanti. Il gruppo ha eretto otto case per altrettante  famiglie che prima vivevano in ripari di fortuna.

Coinvolte tutte le famiglie, con il padre che piantava chiodi, la madre che offriva frutta e bevande, i bambini che tra giochi e scherzi passavano gli attrezzi ai volontari. Oltre l'aspetto del volontariato, i ragazzi hanno potuto approfittare del weekend per conoscere la città di Cuzco e la splendida Macchu Picchu.

Il prossimo anno. Per il prossimo anno sono in programma tre spedizioni: un viaggio di solidarietà per ragazzi e ragazze tra i 15 e i 18 anni, un viaggio missionario per universitari, un viaggio di solidarietà per adulti.

"E' stata una esperienza molto positiva: per la prima volta nella vita ho avuto la sensazione di fare qualcosa di utile per gli altri", racconta Elisa, 15 anni. - La cosa che mi ha più colpito è la povertà assoluta, mai vista prima, inimmaginabile, e la solidarietà fra queste persone e nei nostri confronti: anche se da mangiare avevano solo un pezzo di pane, lo offrivano ed erano pronti a condividerlo".

"Aiutare queste persone nel bisogno, costruire le loro case è stato motivo di grande fierezza  -  racconta Benedetta, 16 anni. - E' un'esperienza che vorrei ripetere, non per la gratificazione personale, ma perché mi ha permesso di capire meglio altri aspetti della vita".

-Repubblica-
 
Per ulteriori informazioni sulle Missioni del Movimento di Vita Cristiana: http://www.missionimvc.com/

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